In libreria dal 7 marzo 2013
Titolo: Una principessa in fuga
Autrice: Elizabeth von
Arnim
Editore: Bollati Boringhieri
Collana: Varianti
Pagine: 256
Prezzo: 16,50 euro
Una fuga dalle
convenzioni, lontano dagli obblighi di corte e da un matrimonio combinato,
in cerca della vera
felicità
Descrizione:
La giovane principessa
Priscilla è stanca, stanca morta della vita di corte, del protocollo, delle dame
di compagnia e di tutti gli obblighi cui deve sottostare per il solo fatto di
essere figlia del granduca Lothen-Kunitz. Così progetta la fuga da palazzo, una
fuga inesorabilmente e frettolosamente anticipata non appena il granduca decide
di dare Priscilla in moglie a un cugino. Accompagnano Priscilla il bibliotecario
Fritzing e la cameriera Annelise, ignara del fatto che la principessa abbia
deciso di trasferirsi in un piccolo cottage della campagna inglese soffocato dai
rampicanti, senza servitù, per condurre finalmente una vita del tutto normale.
Neanche a dirlo, presto i sogni si infrangono: i soldi finiscono, la cameriera
avvilita tesse un ricatto ai danni di Priscilla, le famiglie del villaggio mal
tollerano lo scompiglio che l’arrivo della principessa ha portato con
sé.
Ma come in ogni fiaba che
si rispetti, non manca il lieto fine. O quasi.
L'autrice:
Elizabeth von
Arnim (Mary Annette
Beauchamp 1866-1941), nata a Sydney e cresciuta in Inghilterra, fu cugina di
Katherine Mansfield e amica di E.M. Forster. In seguito al matrimonio con il
conte H.A. von Arnim, figlio adottivo di Cosima Wagner, visse diciotto anni in
Pomerania. Rimasta vedova, tornò in Inghilterra. H.G. Wells nell’autobiografia
la descrisse come «la donna più intelligente della sua epoca». Visse tra
Inghilterra, Svizzera, Francia e morì negli Stati Uniti. Tutti i suoi romanzi
sono pubblicati da Bollati Boringhieri.
Hanno detto di questo libro:
«Una folla di raffinati
lettori ha scoperto a poco a poco i romanzi di questa scrittrice ironica,
spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel
descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta, soprattutto
verso le donne».
[Natalia Aspesi,
La
Repubblica]
«La donna più intelligente
della sua epoca, capace di configgere, attraverso il dono di una grazia
urticante, con il durissimo velluto della società che la
circonda».
[Mirella Appiotti,
TTL – La
Stampa]
«Cattiva, spiritosa,
anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim…racconta con verve e con un
acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona
società».
[Irene Bignardi,
Vanity
fair]
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