venerdì 29 marzo 2013

Recensione: Buongiorno Principessa!

Titolo: Buongiorno Principessa! 
Autore: Francisco De Paula 
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Pagine: 302
Prezzo: 14,90 

Descrizione:

Da ragazzini hanno fondato il Club degli Incompresi, ma adesso non sono più ragazzini, hanno sedici anni e tanta voglia di crescere. E i rapporti fra di loro non sono più semplici come prima. Valeria è innamorata per la prima volta, ma sa che il suo amore la porterà a tradire la sua migliore amica; Bruno non ha il coraggio di manifestare i suoi sentimenti e si rinchiude sempre più in se stesso; María ha il terrore di dover lasciare Madrid e i suoi amici per colpa dei genitori separati; Elísabet, da ragazzina brufolosa si è trasformata in una splendida giovane donna che non è abituata a sentirsi dire di no; Raúl è pieno di sogni e di ambizioni ed è determinato a trovare la persona giusta per lui, a costo di far soffrire chi si sente rifiutata; Ester nasconde la sua grande passione per non incorrere nei giudizi dei genitori e dei suoi stessi amici. Non è facile diventare adulti, e a volte si vorrebbe evadere dal proprio mondo, allontanarsi dalla scuola, dalla propria città, dalla famiglia, anche dagli amici di una vita.
Però, poi, loro ci sono sempre. Per fortuna... 

L'autore:
Francisco de Paula è nato a Siviglia. Si è iscritto alla facoltà di Legge ma dopo un anno ha deciso di cambiare vita e si è trasferito a Madrid dove ha studiato giornalismo all’Università Europea. Ha collaborato con diverse testate e parallelamente ha coltivato la sua grande passione per la scrittura, alla quale ormai si dedica a tempo pieno. È autore della trilogia «Canciones para Paula», una serie di romanzi nati in rete, così come Buongiorno Principessa! Che, una volta pubblicato in Spagna, è diventato un caso editoriale entrando subito nella classifica dei libri più venduti e affermandosi come il romanzo dei teenager del terzo millennio.

La mia recensione:

I primi amori, il corpo che cambia, l’urgenza di crescere mista al timore di non essere più bambini… l’adolescenza è un’età magica e terrificante allo stesso tempo; un’età che intensamente si vive e difficilmente si dimentica. Le pagine di “Buongiorno Principessa” sono pregne dei suoi colori, dei suoi odori, dei sogni e le paure che la caratterizzano tanto da poter suggerire l’impressione di specchiarsi a chi sta vivendo ora i suoi quindici/sedici anni o regalare la sensazione di sfogliare un album di ricordi a chi, come me, quegli anni li ha ormai superati da un pezzo.
Il gran merito di Francisco De Paula sta proprio nell’aver saputo catturare con grande realismo l’universo adolescenziale tessendo una storia genuina e frizzante capace di parlare ai giovani con il  linguaggio dei giovani e di descriverne il mondo osservandolo con i loro stessi occhi.
Protagonisti sono sei ragazzi che si sono conosciuti tra i banchi di scuola quando erano poco più che bambini e si sono affiatati tanto da fondare un club. “Incompresi”, è questo il nome che hanno scelto per identificarsi perché tali si sentivano alla nascita del gruppo non godendo di grande popolarità tra i coetanei. Adesso che hanno raggiunto la soglia dei sedici anni, sono cambiati ma restano pur sempre inseparabili e fanno fronte comune per affrontare le piccole/grandi difficoltà di tutti i giorni.
Valeria è una ragazza solare, è carina ma si sente grassa e non si accetta; Eli ha un fisico da fotomodella, un carattere esuberante e un gran successo con i ragazzi anche se proprio quello di cui si sente davvero innamorata sembra deciso a darle buca; Maria è mingherlina, ha un aspetto quasi mascolino e gli occhi schermati dalle lenti, è dolce, remissiva e condannata a un amore impossibile; Ester è la sportiva della compagnia, è un’ottima giocatrice di pallavolo e custodisce un inconfessabile segreto; Raúl è il bello del gruppo, un ranocchio brufoloso che d’improvviso si è trasformato nel principe che tutte vorrebbero al loro fianco; Bruno, invece, è basso, bruttino ma tanto simpatico e, anche nel suo caso, Cupido non è stato molto magnanimo nel lanciare le sue frecce. 
Insomma, sono adolescenti come tanti che studiano, si divertono, si innamorano e soffrono, ma ciascuno speciale a suo modo. L’autore ci fa entrare nelle loro vite raccontandoci tre intensi giorni. Il romanzo comincia con la cronaca di un sabato sera per arrestarsi al lunedì. Benché si tratti di un brevissimo lasso di tempo, il weekend in questione si rivela fittissimo di avvenimenti destinati a produrre dei profondi cambiamenti nella quotidianità dei vari personaggi e nelle dinamiche di gruppo.  
Due amiche inseparabili diventano, loro malgrado, rivali in amore; qualcuno si fidanza, qualcun altro riceve un due di picche; qualcuno si appresta a trasferirsi separandosi definitivamente dagli amici e qualcun altro fa i conti con una delusione terribile. È la vita, semplicemente questo, ma i piccoli/grandi  accadimenti che si avvicendano a ritmo serrato costringono i sei amici a misurarsi con una verità incontestabile: stanno crescendo e, sebbene l’affetto che li unisce sia forte, i loro legami sono destinati a cambiare. Il tempo degli “Incompresi” probabilmente è finito ed è giunta l’ora di misurarsi con nuove sfide che metteranno a dura prova ma, nel contempo, potranno rinsaldare la loro amicizia. 
Mentre le immagini di un intenso presente si susseguono, una serie di flashback opportunamente inseriti nella trama ci consente di approfondire la conoscenza dei sei ragazzi, di familiarizzare con il loro background e il loro vissuto. La loro caratterizzazione è così accurata da farli apparire come persone reali, di lì ad affezionarcisi ed appassionarsi alle rispettive vicende il passo è davvero breve. 
A rendere ancor più stimolante la lettura ci sono poi una serie di segreti, nodi problematici, misteri che vivacizzano la trama. Man mano che le pagine scorrono, cresce la curiosità di scoprire chi tra Valeria ed Eli risulterà vincitrice in amore, come Ester gestirà il suo segreto e se riuscirà a confessarlo a qualcuno del gruppo, cosa deciderà Maria del suo futuro e cosa ne sarà del club, ma soprattutto sale a livelli esponenziali la curiosità scatenata dalla comparsa  di un personaggio, secondario, eppure tanto misterioso da conquistare la scena. Lui è César − o almeno questo è il nome con cui si presenta − è più grande dei protagonisti ed è bellissimo, dice di essere uno studente universitario ma si esibisce come chitarrista rock o come  rapper in metropolitana per raggranellare qualche spicciolo. 
Dal famoso sabato sera che marca a fuoco l’incipit del romanzo, Valeria se lo ritrova sempre intorno al punto che sospetta di essere pedinata. Chi è in realtà il bizzarro artista metropolitano? Come mai è sempre sulle sue tracce e cosa vuole da lei? È semplicemente un corteggiatore dalle mille risorse o c’è dell’altro? 
Il desiderio di ottenere le risposte è tale da accelerare una lettura che di per sé già procede spedita, la delusione tanta nell’imbattersi in un finale che, in effetti, non può neanche definirsi tale e che lascia completamente a bocca asciutta. Ebbene sì, perché se il romanzo appassiona ed emoziona rivelandosi, per molti versi, all’altezza delle aspettative create dal battage pubblicitario, in chiusura ci riserva una spiacevole sorpresa. “Buongiorno Principessa” non è che il primo capitolo di una serie e, come tale, ci regala solo l’assaggio di una storia ancora tutta da raccontare. Nulla di grave se la narrazione non si interrompesse proprio sul più bello e in maniera tanto brusca da produrre un terrificante effetto da pagina strappata. Va bene creare suspense ma lo si poteva fare in maniera meno sfacciata di così…










 

2 commenti:

  1. Lo leggerò a breve! Sono certo che sarà una lettura carinissima, anche se mi preparo psicologicamente per il finale: non sapevo fosse parte di una serie :/

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    1. Putroppo non sapevo neanch'io che fosse il primo capitolo di una serie e ci sono rimasta malissimo :(

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