Benvenuta nel mio
salottino letterario! Domanda di rito per cominciare: chi è e perché scrive
Irene Vanni?
Porterò nel tuo salottino un po’ di roba vintage. A partire
dalla prima risposta: a cinque anni ho scoperto le Fiabe Sonore Fabbri e ho
imparato a scribacchiare da sola copiando i testi che vedevo sotto quelle
bellissime illustrazioni corredate dal 45 giri (“A mille ce n’è...”). Il
destino ha voluto che il cerchio si chiudesse, dandomi proprio Fabbri come
editore per la mia prima uscita ‘importante’. In mezzo ci sono stati tanti anni
di gavetta sui giornali e le piccole antologie, ma ho sempre tenuto duro. E ora
dovrò restare a galla... ancora peggio!
Ti sei laureata con
una tesi sul rock progressivo, hai scritto per Metal Shock, per la fanzine dei
Death SS e adesso hai pubblicato un romanzo che parla dei Duran Duran. Quanto è
importante per te la musica e in che misura influenza la tua scrittura?
Tantissimo! E’ sempre il motore primo dell’ispirazione, di
qualsiasi genere si tratti. Con il giornalismo musicale ho unito le mie due
passioni principali e l’analisi dei brani mi ha aiutata molto, anche sul piano
della scrittura stessa, a esercitare sensibilità e spirito critico. E’
inevitabile che poi vada a confluire pure nei testi di narrativa. Anche il mio
precedente romanzo (“I musicanti degli elementi”, Delos Books, 2010) aveva una
forte componente musicale, trattandosi di un fantasy per ragazzi incentrato su
una band ‘medievaleggiante’ con tanto di viella e flauto. Pure nei racconti
brevi mi sono riferita spesso a brani o band. In “Come se fosse ieri”, oltre ai
Duran Duran, ci sono svariati riferimenti al pop degli anni ’80, ma non poteva
mancare un personaggio metallaro, a cui sono particolarmente affezionata
perché, in fondo, è il più tranquillo del ‘cast’ (come succede spesso anche
nella realtà).
Come se fosse ieri.
Com’è nata l’idea?
L’editore mi ha dato carta bianca su una storia comune. Non
vedevo l’ora di cimentarmi nel mainstream dopo tanti anni di narrativa di
genere. Nello stesso periodo ho mancato la data dei Duran Duran al Lucca Summer
Festival , così ho incaricato questi personaggi (ma ce la faranno ad andarci?) e
ho fatto ruotare la loro ‘formazione’ intorno all’evento. Mi è sembrata un’idea
divertente e mi ha dato l’opportunità di muovermi su un terreno familiare.
Immagino che anche tu
sia stata una fan dei Duran Duran nei mitici anni ’80. C’è un ricordo legato a
quel periodo che ti è rimasto nel cuore?
Ma io lo sono ancora! E difatti i ricordi sono così tanti
che non riuscirei e trovarne solo uno. L’apice è stato sicuramente il tour di
“Notorious” dell’87. Furono delle date strepitose che vennero trasmesse anche
in Rai. Io non ebbi bisogno di scappare di casa come le protagoniste del
romanzo, ma il delirio me lo ricordo bene ancora oggi... come se fosse ieri.
Simona, Laura,
Cinzia, Manuela. A chi delle quattro ti senti più vicina e perché?
Non ce n’è una a cui mi sento vicina in modo particolare. In
definitiva, le ho inventate tutte io, dunque c’è un po’ di me in tutte loro e
nessuna di loro è me. Come succede fra amiche reali. I personaggi femminili non
hanno profili standard, immagino (spero) che anche i lettori possano trovare
aspetti dell’una in cui si riconoscono così come nell’altra. Nella vita non
siamo tutti uguali, a volte i lati di un’amica ci somigliano e altri no. I miei
gusti possono essere più simili a quelli di Laura, ma non tollererei mai la sua
apatia. Talvolta sono ansiosa come Simona, però non mi invischierei con uno
come Tullio neppure con una pistola puntata alla testa. E a volte pure svanita
come Cinzia, anche se il suo retroterra è quello più lontano dal mio.
Il tuo romanzo parla
di musica, di amore, morte ma anche soprattutto di amicizia e di un profondo
desiderio di cambiamento. Quanto è importante nella vita cambiare e quanto
importanti sono gli amici in un percorso di crescita?
Gli amici sono fondamentali per il confronto. Ci sono le
amicizie vere e quelle che lo sono un po’ meno, ma tutte aiutano a crescere,
anche quelle legate a esperienze negative. Il cambiamento è insito nella natura
umana stessa, chi dice di essere sempre uguale (usando a sproposito il termine
‘coerenza’) o è un bugiardo o uno sciocco. Certo, qualcosa nell’animo resta
sempre quello che è a partire dai geni ereditati, ed è proprio lì che il
rapporto con gli amici di vecchia data è utile per misurare il cambiamento.
Dagli anni ’80 a oggi
inevitabilmente lo scenario
musicale è cambiato. Pensi che sia cambiato anche
il modo degli adolescenti di rapportarsi alla musica? Un fenomeno come quello
dei Duran Duran è replicabile o è destinato a rimanere strettamente legato al
suo tempo?
E’ impossibile che fenomeni di quel tipo possano replicarsi.
I media di oggi sono costruiti sull’usa e getta. Un ragazzino non fa in tempo
ad avere un idolo del momento che già ce ne sono di nuovi. Sopravvivono il
tempo di un reality televisivo, poi c’è il ricambio mensile. Decenni addietro
il ricambio era generazionale. I Duran Duran hanno avuto la fortuna di nascere
insieme alle tv musicali e di trovare registi di videoclip di grande talento.
All’epoca era tutto in fieri, ogni proposta mediatica appariva nuova, ci
volevano mesi, anni, per digerire una trovata. Tutto nel pop era sperimentale,
difatti molti artisti si sono rivelati meteore, ma chi ha raccolto maggiori
consensi va avanti ancora oggi, come Madonna, addirittura anche se scomparso,
come Michael Jackson.
Tra le tue precedenti
pubblicazioni spiccano numerosi racconti che spaziano dall’horror al fantasy
passando per il romance. Tra tutti c’è un genere che prediligi o in cui ti
riconosci maggiormente?
No, mi piace spaziare. E’ certo che, dopo tanti anni di
narrativa fantastica, un po’ di respiro con il realismo e il contemporaneo mi
ci voleva proprio. Anche se, in un certo senso, la magia si trova pure in “Come
se fosse ieri”, attraverso le passioni (e le pratiche) esoteriche di Simona.
E da lettrice? Quali
sono le tue preferenze? Ci sono degli autori ai quali ti ispiri o che consideri
dei modelli?
Anche come lettrice non ho preferenze particolari. Ho sempre
letto di tutto. E proprio per questo non ho autori che prendo a modello o a cui
mi ispiro più di altri. Anzi, ho sempre usato la lettura come base per la
scrittura cercando di accumulare un background il più vario possibile.
Limitarsi a un solo genere o a una sola manciata di autori spinge
all’imitazione, ed è controproducente.
Pubblicare con un
grande editore come Fabbri è sicuramente un bel traguardo per uno scrittore. Ti
va di raccontarci qualcosa a proposito della tua esperienza editoriale?
Per raccontare la mia esperienza editoriale ci vorrebbe un
altro intero romanzo ‘backstage’, ma sarebbe una noiosissima sequela di sudate
e maniche rimboccate, porte in faccia o contratti non rispettati, anni di
pazienza e sacrifici. Già con Delos Books mi sono imbattuta in un team da cui
ho imparato molto ed è stata una gavetta
fondamentale. Tuttora continuo a curare Horror Magazine. Con Fabbri/Rcs ho
finalmente trovato un gruppo editoriale di largo bacino che mi ha dato
l’opportunità di presentarmi al grande pubblico. Mi auguro di piacere e di
andare avanti.
A chi consiglieresti
la lettura del tuo libro e perché?
Il target del romanzo è prevalentemente femminile, anche
perché il punto di vista è sempre quello delle protagoniste. Non si entra mai
nella testa dei personaggi maschili. Però, al di là del tema duraniano, che
potrebbe catturare i fan maschietti, ci sono altri aspetti che non mi sento di
sconsigliare all’altro sesso. I rapporti interpersonali, e soprattutto quelli
fra i sessi opposti, potrebbero suggerire ai lettori alcuni tortuosi passaggi
mentali delle donne su cui spesso si pongono delle domande. Magari qui
potrebbero trovare le risposte, chissà... specifico che il pubblico deve essere
adulto, perché ci sono delle scene parecchio “hot.”
Sogni nel cassetto e
progetti per il futuro?
Ho già firmato per un nuovo romanzo con Fabbri, ma per il
momento ancora non se ne parla perché siamo concentrati su questo. Vedremo più
avanti...
Prima di lasciarci,
ti andrebbe di dedicarci una canzone dei Duran Duran?
La stessa che oggi i Duran Duran dedicano al pubblico, la
stessa che io ho dedicato ai personaggi e ai lettori attraverso questa storia,
perché possiamo avere tutto ciò che vogliamo, basta smettere di pensare che
succede solo quando si è giovani. All you
need is now!
E per saperne di più...
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