Titolo: La loggia nera dei veggenti
Autore: Fabio Delizzos
Editore: Newton Compton
Pagine: 432
Prezzo: 9,90 euro
Descrizione:
Mentre nel pieno della seconda guerra mondiale le nazioni sono impegnate
a combattere su tutti i fronti, alcuni agenti segreti specializzati
nello spionaggio psichico si danno la caccia senza tregua. Una cellula
misteriosa, il Panopticon, ha una missione ai limiti dell’impossibile:
scoprire se la Wunderwaffe, l’“arma meravigliosa” dei nazisti,
esiste davvero, e impossessarsene. Nel frattempo a Roma, uno scrittore
costretto a guadagnarsi da vivere come sensitivo si trova suo malgrado
coinvolto in questa pericolosa guerra di spie. Si chiama Lio Rol, e a
causa dell’esplosione di una mina ha dimenticato molte, troppe cose.
Persino di avere una sorella. Ma chi è davvero Lio Rol? Cosa lega sua
sorella Sibylla all’Ordine delle SS? Cosa c’entrano i giganti della
Bibbia con la bomba atomica, gli dèi sumeri con Atlantide, un romanzo
ottocentesco inglese con la loggia nera che opera segretamente nel Terzo
Reich? Lio dovrà mettere da parte la macchina da scrivere e cercare una
risposta a tutte queste domande. E dovrà trovarla in fretta, se vorrà
salvare non solo la propria vita, ma il mondo intero.
L'autore:
Fabio Delizzos e nato a Torino nel 1969 e vive a Roma. Per la Newton Compton ha già pubblicato con grande successo i romanzi La setta degli alchimisti e La cattedrale dell’Anticristo.
La mia recensione:
Avventurarsi nel Terzo Reich è un po’ come discendere in un
girone infernale, un calderone in cui bollono gli orrori della guerra,
dell’odio razziale, di un totalitarismo fomentato da un assurdo delirio di
onnipotenza. Una triste pagina di storia la cui oscurità è sotto gli occhi di
tutti ma che non si esaurisce in ciò che è immediatamente visibile, quasi fosse
una pagina vergata con l’inchiostro simpatico, di quelle in voga all’epoca
negli ambienti spionistici.
Se vi intriga l’idea di accostarla alla fiamma di una
candela per scoprirne i contenuti nascosti, La
loggia nera dei veggenti è il libro che fa per voi.
In questo Romanzo Fabio Delizzos racconta la seconda guerra
mondiale ma non scrive di battaglie combattute al fronte e neanche di alleanze
sancite alla luce del sole; ci racconta, invece, una storia sotterranea che
parla di eserciti segreti, armi dal sapore mitologico, vrilerinnen dai capelli lunghissimi, spionaggio psichico.
Nel pieno di un conflitto dagli esiti ancora incerti
comincia a circolare la voce che i Nazisti posseggano l’arma meravigliosa, un’arma così potente da condurli inesorabilmente
alla vittoria. Scoprire se ciò sia vero, ed eventualmente sottrarla al nemico,
diviene una missione di vitale importanza per gli avversari del regime nazista
tanto che alcune cellule segrete, tra cui il Panopticon, ingaggiano allo scopo
una vera e propria guerra nella guerra.
Si tratta di uno scontro spietato e senza regole e che si
gioca su un terreno insolito. Tanto i servizi segreti assoldati dal führer (il
Vril) quanto l’organizzazione avversaria ricorrono infatti allo spionaggio
psichico, ovvero un particolarissimo tipo di spionaggio che sfrutta le presunte
capacità paranormali di alcuni individui. Gli agenti reclutati − generalmente
di sesso femminile − sono veggenti o sensitivi, persone in grado di prevedere
il futuro o individuare una postazione nemica
semplicemente facendo oscillare un pendolino su una mappa.
Sembra folle, vero? Eppure la trama tanto abilmente
imbastita dall’autore si regge su fondamenta storiche giacché durante la
seconda guerra mondiale i Servizi Segreti di varie nazioni facevano davvero affidamento
sui poteri della mente. Uno degli aspetti di maggior fascino di questo romanzo
consiste infatti proprio nel suo tenersi in bilico tra finzione e realtà
invischiandoci virtualmente in una vicenda che ha dell’incredibile pur essendo,
nel contempo, assolutamente verosimile.
In mezzo ai fuochi incrociati di questa guerra tra spie si
ritrova Lio Rol, uno scrittore in crisi. Reduce da una breve esperienza al
fronte che gli è costata un occhio e una considerevole manciata di ricordi,
l’uomo ha perso l’ispirazione e tenta di sbarcare il lunario prevedendo il
futuro a pagamento.
Benché egli non creda molto nelle sue capacità e, potendo,
eviterebbe di esercitarle, le spie naziste e quelle del Panopticon non tardano
a interessarsi a lui.
Ben presto saranno in molti a dargli la caccia ma questo
sarà solo uno dei numerosi problemi con cui dovrà fare i conti. Quando una
giovane attrice bussa alla sua porta per consegnargli la lettera di sua sorella
defunta, il mistero si infittisce perché Lio non ricorda di aver mai avuto una
sorella e perché la missiva contiene un messaggio in codice impossibile da
decifrare.
Chi è davvero Lio Rol? Cosa si cela nel passato che non
ricorda più? Perché sua sorella gli ha lasciato un messaggio così criptico?
Le tantissime domande che affollano la mente dello scrittore
si uniscono a interrogativi non meno pressanti e che riguardano le sorti
dell’intera umanità. La
Wunderwaffe esiste sul serio? Se sì in cosa consiste e quali
effetti produrrà quando verrà impiegata?
Danzando al ritmo serrato di un thriller mozzafiato,
otterremo tutte le risposte e non potremo che rimanere basiti quando l’arma meravigliosa si paleserà ai nostri
occhi lasciandosi riconoscere…
Ancora una volta Fabio Delizzos costruisce un plot che
somiglia a un complesso meccanismo di precisione in cui nessun ingranaggio,
neanche il più piccolo, è lasciato al caso. Tesse una fitta rete di misteri che
ben riesce a intrappolarci e a tenerci in ostaggio fino all’ultima pagina ma
che, nello stesso tempo, filtra un bagaglio vastissimo di informazioni.
Dalle particolari tecniche di spionaggio, al mito di
Atlantide, dalle facoltà medianiche delle vrilerinnen ai i misteri della
civiltà sumera passando per l’enigma rappresentato dal sito archeologico di
Baalbeck, tantissimi sono i rimandi storici, religiosi, esoterici e filosofici disseminati
nella narrazione resa fluida da uno stile ricercato ma mai ostico, di forte impatto
visivo ma non scevro di deliziose metafore.
Insieme al protagonista, molti sono i personaggi che entrano
in azione. Enigmatici come Lio Rol, spietati e folli come Marcello Roux,
calcolatori come Giger o misteriosamente romantici come Sybilla, appaiono tutti
credibili e caratterizzati in maniera così approfondita, anche sul piano
psicologico, che risulta impossibile distinguere i soggetti di fantasia da
quelli reali, a volte presenti sulla scena − primo fra tutti Hitler che, tra le
altre cose, ci regala una curiosa interpretazione della favola di Biancaneve.
Se La Cattedrale
dell’Anticristo mi aveva conquistata, La loggia nera dei veggenti mi ha
letteralmente stregata. Un connubio perfetto tra storia e paranormale in cui
serpeggia l’odio ma riesce a infiltrarsi anche l’amore in un modo assolutamente
imprevedibile.
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