Titolo: La complicità è un legame fortissimo
Autore: Antonio Frosina
Editore: Marco Del Bucchia
Pagine: 356
Prezzo: 17,50
Descrizione:
Una professoressa universitaria
trovata morta sul ciglio di una strada, la controversa relazione fra
Luigi e Martina, una strana rapina in banca in cui i banditi vengono
uccisi senza apparente motivo. E sullo sfondo la città di Padova, le
sale dei suoi palazzi, la sua eterogenea umanità composta da politici,
borghesi benpensanti e malavita.
L'autore:
Nato a Reggio Calabria, Antonio Frosina si è laureato
in giurisprudenza a Padova, dove vive da circa cinquant'anni. La
complicità è un legame fortissimo è il suo quinto romanzo.
La mia recensione:
Mentre
passeggia con il suo cane in una monotona giornata di pioggia, un uomo assiste
impotente alla morte di una sconosciuta. Appena uscita dal portone di casa, la
donna viene avvicinata da una macchina. Il resto si svolge in sequenze rapide:
la tracolla della sua borsa si impiglia allo specchietto, il guidatore
accelera. La vittima cade a terra, mentre la persona al volante sgomma via.
Sembrerebbe
un incidente ma qualcosa non torna…
La complicità è un legame fortissimo si
apre così, con una scena che cattura subito l’attenzione e richiama alla mente
i gialli alla Agatha Christie, quelli che si offrono al lettore come dei veri e
propri rompicapo, che cominciano con un delitto perfetto per trasformarsi poi
in un braccio di ferro tra l’astuto assassino e l’investigatore di turno. Un incipit che ha creato in me determinate
aspettative e che, forse proprio per questo, ha acuito il senso di delusione
maturato in corso di lettura.
Mi aspettavo
di veder comparire un investigatore carismatico sulla scena del crimine, o una
novella Miss Marple pronta a dirimere la matassa, magari conquistandomi con le
sue stravaganze, invece, mi sono imbattuta in un anonimo commissario affiancato
da una collega poliziotta altrettanto anonima. Le indagini avviate tra mille
incertezze confermano l’ipotesi dell’omicidio ma a imboccare il giusto sentiero
verso la soluzione del caso non sarà la polizia.
Saranno
Luigi e Martina ad assumere un ruolo chiave, due ragazzi che per caso si
conoscono e che, sempre casualmente, si
ritrovano invischiati nella vicenda.
Il loro
trait d’union sarà il professore Alessi, docente universitario, padre di Luigi,
amante della donna assassinata e autore di un libro del cui lancio è incaricata
la giovane giornalista Martina.
Tra i due
giovani scoccherà subito una certa scintilla, la curiosità farà il resto,
insieme a qualche segreto che la ragazza custodisce dentro sé.
Ben presto
diventeranno loro i veri protagonisti delle indagini, intanto il caso avrà
assunto progressivamente una piega ben diversa da quella abbozzata all’inizio.
L’omicidio
della professoressa, infatti, non è che la punta di un iceberg. Sotto la
superficie, si agitano complotti mafiosi e intrighi di natura politica ed è in
queste acque che saremo trascinati strada facendo.
La trama si
complica, svela un svolta inattesa e rimane interessante, sebbene non riesca a
mantenere fino in fondo la sua credibilità, ma lo sviluppo del giallo,
purtroppo, non mantiene la tacita promessa di un romanzo all’insegna della
suspense e del mistero.
Non c’è
tensione tra queste pagine, non ci sono indizi che il lettore possa fare suoi
al fine di sentirsi parte attiva del processo investigativo. Il tutto si svolge
in maniera fin troppo lineare, la verità, seppure a piccoli bocconi, ci viene
servita su un piatto d’argento. Una confessione, qualche coincidenza fortunata,
qualche segreto a lungo taciuto e tirato fuori dal cilindro all’occorrenza, sono di questa natura i tasselli che
conducono alla soluzione del caso. Da un certo punto in poi la verosimiglianza
di implicazioni e situazioni diviene sempre più debole e gli stessi personaggi
rivelano alcune lacune nella caratterizzazione che giocano a loro sfavore.
L’autore li
tratteggia superficialmente senza entrare nel merito della loro psicologia e
spingendo sullo sfondo la sfera affettiva al punto da farli apparire cinici.
Rimangono tutti impassibili di fronte allo spettacolo della morte, razionali e
freddi nelle situazioni di pericolo e nei rapporti interpersonali. Luigi e
Martina avviano una relazione ma sembrano costruirla a tavolino, più per
convenienza che per reale trasporto. Si ritrovano in circostanze rocambolesche,
rischiano la vita, eppure non mostrano
mai cenni di cedimento, quasi fossero due agenti speciali addestrati a gestire
situazioni al limite.
Le premesse
per una lettura adrenalinica c’erano tutte ma, la verità è che superati i primi
capitoli ho cominciato a perdere entusiasmo e a trascinarmi verso il finale con
un pizzico di svogliatezza.
Ciao Miriam è tanto tempo che non riuscivo a passare a trovarti !
RispondiEliminaQuesto libro giallo sembra davvero insolito e particolare
Grazie per averlo presentato
Un saluto ti aspetto al Rifugio degli Elfi quando hai voglia
Buon Fine Settimana in arrivo
Benventua Arwen! Farò prestissimo un salto dalle tue parti ;)
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