Titolo: Chelsea & James
Autore: Giuseppe Cozzo
Editore: self publishing
Pagine: 194
Prezzo cartaceo: 6,24
Prezzo ebook: 0,99
Disponibile su Amazon
Descrizione:
Stati Uniti d'America. Nel tentativo di perseguire il proprio personale senso di giustizia, due ragazzi cercano di fuggire da un ingombrante passato, che li condiziona fortemente. La moralità, immancabilmente relativa, viene messa in discussione, mentre un viaggio li porterà via dalla zona in cui hanno imparato a soffrire. Scopriranno che allontanarsi da un luogo è possibile, ma prendere le distanze dalle proprie vite è un obiettivo che può essere raggiunto solo conoscendo sacrifici forse insopportabili.
Stati Uniti d'America. Nel tentativo di perseguire il proprio personale senso di giustizia, due ragazzi cercano di fuggire da un ingombrante passato, che li condiziona fortemente. La moralità, immancabilmente relativa, viene messa in discussione, mentre un viaggio li porterà via dalla zona in cui hanno imparato a soffrire. Scopriranno che allontanarsi da un luogo è possibile, ma prendere le distanze dalle proprie vite è un obiettivo che può essere raggiunto solo conoscendo sacrifici forse insopportabili.
L'autore:
Giuseppe Cozzo è nato il 10 gennaio
1992. Gli studi universitari non gli impediscono di coltivare la
passione per la scrittura, culminata con la realizzazione del suo
romanzo d’esordio, “Chelsea & James”, pubblicato senza alcun
contributo economico. Per restare in contatto con i suoi lettori,
oltre a gestire una pagina Facebook ed un profilo Twitter, cura un blog
personale, che può essere visitato all’indirizzo
www.giuseppecozzo.wordpress.com. Sta lavorando al prossimo romanzo, che verrà pubblicato nell'autunno del 2015.
La mia recensione:
Cos’è
la giustizia? È una domanda a cui è difficile dare una risposta perché la legge
è umana e, come tale, non può essere infallibile, ma soprattutto perché può
succedere che la vita ti prenda a calci,
che ti tolga troppo e ti restituisca niente, che ti spinga su quella
linea di confine sottilissima che separa il bene dal male, costringendoti a
tenerti in equilibrio, fino a che ce la fai. Cadere dalla parte sbagliata,
quando non sei più in grado di reggerti, non è affatto improbabile.
Quella
di Chelsea e James è appunto la storia di due ragazzi messi alle strette da un
destino crudele e desiderosi di fuggire. In principio la loro unica colpa è
quella di voler tagliare i ponti col passato. James vuole liberarsi dalla sua
gabbia personale e dal peso di essere figlio di nessuno, mentre Chelsea
desidera semplicemente vivere senza dover più avere paura, a lei basterebbe un
rifugio lontano dagli abusi e dalle percosse.
Obiettivi
che chiunque non esiterebbe a condividere ma che, in certi casi, possono essere
raggiunti solamente a caro prezzo.
Se
scappi dall’inferno senza avere un posto in cui andare, né mezzi o persone che
ti aiutino, puoi finire sulla strada a rubare per riempirti lo stomaco; può
capitarti di dover violare una proprietà privata per proteggerti dal freddo, di
cacciarti in qualche guaio pestando i piedi, senza saperlo, alla persona
sbagliata… può addirittura capitarti di dover uccidere per difenderti.
Basta
un attimo perché da vittima ti trasformi in criminale finendo incastrato in una
reazione a catena da cui è impossibile
tornare indietro.
Quasi
fossero una versione moderna di Bonnie e Clyde, i protagonisti di questo
romanzo si incontrano per caso, altrettanto casualmente si ritrovano a essere
complici in un delitto e, grazie al bisogno di fuga che li accomuna, finiscono
per fare squadra.
“Temo
che l’attrazione reciproca esistente tra noi non sia dovuta a una vera e
propria libera scelta, ma sia piuttosto una forma di costrizione” ammetterà
James in principio, ma andando avanti, la costrizione
si trasformerà in qualcosa di diverso. Restare insieme allora non sarà più
una necessità dettata dalle contingenze, ma un bisogno dettato dal cuore.
Alla
sua prova di esordio, Giuseppe Cozzo, imbastisce un plot accattivante in cui
c’è spazio per il thrilling ma nondimeno per una struggente storia d’amore.
Avventura e romanticismo, stretti in un unico nodo, costituiscono infatti il leitmotiv
dell’intera opera.
Benché
l’idea di fondo non sia originalissima, l’evoluzione della trama sia abbastanza
prevedibile, e alcuni passaggi risultino un tantino inverosimili, l’autore si
rivela abilissimo nel creare coinvolgimento emotivo, cosicché leggendo ci si
dimentica facilmente dei piccoli difetti e si viene travolti dal turbine di
emozioni che ogni singola pagina trasuda. Affilato come la lama di un rasoio e
capace di scavare in profondità grazie a una scelta accurata di immagini e
parole, lo stile incide e provoca commozione.
Pur
scegliendo una narrazione in prima persona, limitata al solo POV di James,
l’autore riesce inoltre a fornirci, di riflesso, anche un’analisi introspettiva
di Chelsea, consentendoci di immedesimarci in entrambi i personaggi.
Chiaramente
non c’è distinzione fra buoni e cattivi, gli attori di questo dramma sono tutti
vittime e carnefici allo stesso tempo, proprio perché corrispondono
all’impossibilità di dare una risposta univoca sul senso ultimo della giustizia;
se giustificarli è impossibile, comprenderli è abbastanza istintivo.
Una
lettura che coinvolge a trecentosessanta gradi: se l’avventura scandita da un
susseguirsi serrato di colpi di scena ci regala una buona dose di
intrattenimento, i quesiti e le osservazioni che si annidano fra le righe
stimolano la riflessione, mentre la storia d’amore acquisisce tanta forza da
poter appagare in pieno anche i lettori più romantici.
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