venerdì 18 settembre 2015

Recensione: Il fioraio di Monteriggioni

Titolo: Il fioraio di Monteriggioni
Autrice: Cristina Katia Panepinto
Editore: Lettere Animate
Genere: giallo
Pagine: 185
Formato Ebook  (prossimamente anche in cartaceo)
Prezzo: 1,99
Disponibile su Amazon
 
Descrizione:
In una Firenze scaldata dai primi tepori della primavera, la psicoterapeuta Violetta Salmoiraghi riceve una telefonata inattesa. Dopo mesi di silenzio suo marito, il PM Amedeo Cantini, la chiama per informarla del ritrovamento di una giovane modella, abbandonata senza vita in un cassonetto nei pressi del Parco delle Cascine. Per Amedeo le indagini si prospettano particolarmente difficili, perché la vittima è Fiona Aldori, figlia di Emma, suo sofferto e mai dimenticato amore, morta suicida vent'anni prima.
Sebbene Violetta non voglia avere nulla a che fare con la famiglia Aldori, a cui imputa buona parte del fallimento del proprio matrimonio, alla fine acconsente di aiutare Amedeo e si reca a far visita al nonno di Fiona, Saverio Aldori, un prestigioso produttore di vini della Valdelsa, per offrirgli un sostegno psicologico nell'elaborazione di questo secondo tragico lutto.
Da quel momento Violetta si trova coinvolta suo malgrado nei molti misteri che avvolgono il delitto. Insieme al marito comincerà a investigare sugli ultimi mesi di vita della ragazza, addentrandosi in un gioco di specchi fatto di tradimenti, intrighi e bugie, fino alla scoperta di un raccapricciante segreto, dietro cui si nasconde l'ombra omicida del Fioraio di Monteriggioni.
Il romanzo racconta un tema difficile, in cui la componente emotiva e sentimentale gioca un ruolo importante. E' infatti l'amore, o quello che spesso si reputa tale, a trascinare nel baratro le vite dei protagonisti e alla fine sarà questo sentimento a offrire l'unica via di riscatto.
 
L'autrice:
Nata a Milano, si è laureata in Lettere moderne con tesi in Storia del Teatro.
A 24 anni si è trasferita a Berlino, dove ha insegnato italiano per stranieri. Ha poi continuato l'esperienza dell'insegnamento a Firenze e attualmente vive a Lecce.
In questa città ha cominciato a dedicarsi alla scrittura e il suo primo romanzo "Il Fioraio di Monteriggioni" è nato un po' per gioco, forse dettato dal desiderio di far rivivere sulla carta la suggestiva atmosfera fiorentina. 
 
La mia recensione:
Una ragazza  nuda inginocchiata su un pavimento sporco di sangue, le mani legate dietro la schiena e le labbra dischiuse come una ferita da cui traboccano fori di campo.
È il soggetto ritratto dal pittore Giulio Severini nel suo ultimo quadro. Nulla di strano per chi conosce  e apprezza la sua arte che si connota, appunto, per le tinte forti e i soggetti scabrosi. In questo caso, però, la tela assumerà le note fosche di un triste presagio perché, poco dopo averla esposta al pubblico, si scoprirà che la modella è morta sul serio. È stata assassinata e nella sua bocca sono stati rinvenuti petali di fiori.
Solo una macabra coincidenza o c’è dell’altro?
È l’inizio di una complicata indagine per il PM Amedeo Cantini, un’indagine diversa dal solito perché in questo caso di strane coincidenze ne emergeranno parecchie e perché  egli stesso vi è coinvolto in prima persona. Fiona Aldori, la vittima, era infatti figlia della donna con cui Amedeo ha avuto una relazione in passato, conclusasi tragicamente. Un trauma che l’uomo non ha mai superato e che ha fatto franare anche il suo successivo matrimonio.
L’omicidio sembra così risvegliare i vecchi fantasmi e… chissà, forse svelare il mistero gli fornirà anche l’occasione per riappacificarsi con il passato e riuscire finalmente a voltar pagina.
Di certo non è un caso che Amedeo voglia proprio Violetta, ex moglie nonché psicologa, al suo fianco  nelle indagini.
Se amate le detective story, Il fioraio di Monteriggioni non potrà che catturarvi sin da subito fra le sue spire. Il plot, complesso quanto orchestrato con la massima precisione, rispecchia, lo schema del giallo classico. Unico dettaglio un po’ sopra le righe, e che rappresenta anche un interessante elemento di novità, è rappresentato dall’insolita coppia che si ritrova a investigare e dal coinvolgimento personale della stessa nel caso. In maniera inconsueta e originale, l’autrice fa, infatti, convergere nel giallo la sfera pubblica e quella privata dei suoi protagonisti, facendo sì che la storia si arricchisca di sfumature di carattere sentimentale. Sebbene si tratti di un evento triste, l’assassinio di Fiona, fornirà ai coniugi divisi l’occasione per riavvicinarsi e, forse, appianare le vecchie incomprensioni.
Se a un primo impatto la morte della bellissima ragazza può apparire come un caso di facile risoluzione, andando avanti ci si accorge che la matassa, anziché dipanarsi, si aggroviglia sempre più. Emergono complotti e intrighi familiari che ci trascinano indietro nel tempo, fino a tracciare un collegamento con altri delitti avvenuti sul finire degli anni ’70. Crimini irrisolti, ormai dimenticati dai più, che celano orrori come l’incesto e gli abusi sui minori.
Un poliziesco avvincente e ben congegnato, che inchioda alla pagina, anche in virtù del suo stile scorrevole e dal ritmo incalzante.
Non nego che qualche pagina in più e qualche piccolo rallentamento per approfondire meglio la caratterizzazione dei personaggi – soprattutto l’introspezione psicologica – non mi sarebbe dispiaciuto, perché avrebbe facilitato un maggior coinvolgimento emotivo. Pur affrontando temi molto forti, l’autrice non si vi si sofferma abbastanza da provocare turbamento o commozione in chi legge. Personalmente ho colto il dramma che ci cela dietro il delitto, ma non sono riuscita a “viverlo” attraverso i suoi personaggi, quasi ci fosse una barriera invisibile ad anestetizzare le emozioni. Si tratta però di una piccola pecca, assolutamente perdonabile in  romanzo che rappresenta comunque un’ottima prova di esordio.
Lettura particolarmente consigliata agli amanti del genere.






Nessun commento:

Posta un commento