venerdì 16 settembre 2016

Recensione: Al sicuro tra le sue braccia

Titolo: Al sicuro tra le sue braccia
Titolo originale: Safe in his arms
Serie: Safe #1
Autrice: Renae Kaye
Traduttore: Ciro Di Lella
Editore: Triskell
Genere: Contemporaneo
Formato: pdf, epub, mobi
Lunghezza: 222 pagine
Prezzo: € 5,99

Descrizione:
Nel silenzio notturno delle docce di un villaggio roulotte, Lon Taylor lava via dal suo corpo lo sporco delle miniere dell’Australia dell’Ovest. Non cerca avventure, ma quando arriva Casey, Lon non rifiuta le sue avances. Accogliendolo tra le sue ampie braccia, Lon fornisce a Casey un senso di sicurezza che il ragazzo non aveva mai conosciuto e che Casey vorrebbe durasse per sempre. Ancora scosso per la distruzione della sua famiglia avvenuta anni prima, Lon non è certo di essere pronto per l’affetto e la sicurezza che Casey desidera. Ma forse Lon può correre il rischio di aprire il proprio cuore e sperare nuovamente in un futuro migliore. Anche Casey ha degli scheletri nell’armadio che deve affrontare. E Lon si chiede come Casey potrebbe reagire una volta scoperto il suo fallimentare tentativo, otto anni addietro, di proteggere le persone che amava.
 
La mia recensione:
Non possedere un bagno personale, in alcuni casi, può rivelarsi una fortuna. Lon, reduce da un lungo periodo di lavoro in miniera, è tornato da poco a casa – una roulotte in realtà – e sta usufruendo delle docce del campeggio per lavare via sporcizia e stanchezza, quando si imbatte in un ragazzino attraente e molto disponibile. Del buon sesso è proprio quello di cui Lon avrebbe bisogno per coronare al meglio il suo rientro e lo sconosciuto appena incontrato sembra essere apparso lì appositamente per esaudire il suo desiderio.
Tuttavia Casey – questo il nome del ragazzo – non desidera solo una sveltina e, dopo aver deliziato Lon con la sua bocca, non esita a esprimere le sue necessità: vuole essere ospitato in un luogo sicuro in cui poter trascorrere la notte.
Il minatore, che dimostra subito di avere un cuore più grande del suo fisico possente, non si tira indietro e lo accoglie nella propria dimora.
Questo incontro insolito e dal sapore precario si rivela essere l’inizio di una storia d’amore profonda e dolcissima ma nello stesso tempo irta di difficoltà.
È una coppia, all’apparenza male assortita quella formata da Lon e Casey: il primo è un uomo maturo che ha superato i trenta, il secondo è appena maggiorenne; l’uno ha un fisico imponente e muscoloso, l’altro è gracile. Visti dall’esterno potrebbero suggerire l’idea di un dominatore con il suo sottomesso, i più malfidenti potrebbero addirittura accusare Lon di pedofilia, facendo leva sui tanti  anni che li dividono. Eppure, mai come in questo caso, le apparenze ingannano.
Lon è un gigante buono e Casey ne è fortemente attratto, non solo perché lo trova bellissimo, ma perché gli trasmette un grande senso di sicurezza ed è esattamente ciò di cui lui ha un disperato bisogno.
Aggirando la facciata e conoscendo meglio i due protagonisti, in effetti, scopriamo che il vero ostacolo da superare per loro, se davvero vogliono consolidarsi come coppia, va bel al di là della differenza di età, delle chiacchiere della gente, della resistenza opposta dai familiari stessi di Casey che non approvano, ed è rappresentata da un pesantissimo bagaglio di esperienze passate con cui dovranno confrontarsi.
Casey si considera un ragazzo “guasto”, sin dall’infanzia ha subito abusi da parte di suo padre e fa ancora i conti con le conseguenze delle violenze vissute. Si trova in campeggio perché è andato ad abitare nella roulotte della nonna, ma il timore che il padre possa scovarlo e ricominciare a seviziarlo non lo abbandona mai.
Nel momento in cui Lon sceglierà di avere un rapporto con lui, più duraturo di un’avventura e non basato solo sul sesso, dovrà accettare di guardare nell’abisso che Casey reca dentro di sé al fine di potersi relazionare a lui nel giusto modo e aiutarlo davvero a superare i suoi traumi.
La dolcezza con cui l’omone si offre a questa esperienza è davvero disarmante. Impossibile non innamorarsi di lui, della sua sensibilità in contrasto con l’aspetto quasi intimidatorio, della sua generosità, del senso di sicurezza che tramette con ogni suo gesto e ogni sua parola.
Allo stesso modo si rimane conquistati da Casey, che si scopre essere un concentrato di forza e fragilità. Spesso appare come un cucciolo smarrito e ferito, bisognoso di cure e protezione, e non è difficile capire che sia così, visto l’inferno cui è scampato; all’occorrenza però riesce a tirare fuori una grinta inattesa e una determinazione che lo fanno sembrare anche più maturo della sua età.
Nonostante abbia il buio dentro, Casey riesce a portare la luce fra le persone  e nei luoghi che frequenta ed è una luce che buca la pagina scaldando il cuore.
Ancora una volta Renae Kaye ci porge un romanzo in cui le emozioni giocano un ruolo fondamentale e si conferma abilissima nel farle vibrare attraverso le sue parole.
La sua è una storia di quelle che ti entrano dentro perché non racconta solo di un’appassionante liaison amorosa ma parla di dolore e di rinascita, narra di come due anime ferite possano trovarsi e trasformare in qualcosa di positivo l’orrore che si portano dentro.
Non è un caso che abbia usato il plurale, perché procedendo nella lettura scopriremo che anche Lon nasconde un segreto nel suo passato e, a dispetto della forza che lo caratterizza nel presente, ha vissuto un’esperienza drammatica, molto diversa ma non meno agghiacciante di quella di Casey.
Ovviamente non vi svelerò nulla a riguardo per non rovinarvi la sorpresa.
Degni di nota sono anche i personaggi secondari, soprattutto gli amici dei due protagonisti che, oltre a supportare la coppia, hanno a loro volta delle storie interessanti da raccontare, come quella di  Paul invischiato nella relazione con un uomo sposato  e quella di Devon e Ash che si professano amici ma,  a quanto pare, covano qualcosa di più. 
Le uniche note stonate, secondo me, sono rappresentate da un esubero di scene erotiche – troppe e non così utili nell’economia della trama – e dal finale che appare un po’ affrettato. Trattandosi del primo volume di una serie, però, si tratta di una pecca facilmente perdonabile, perché di sicuro non mancheranno occasioni per riprendere gli ultimi accadimenti e approfondire gli aspetti lasciati in sospeso.


  






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