lunedì 23 gennaio 2017

Recensione: No apologies

Titolo: No apologies – Edizione italiana 
Titolo originale: No Apologies 
Autrice: Tibby Armstrong 
Traduttrici: Chiara Messina, M. A. Diotta 
Editore: Triskell 
Genere: Contemporaneo 
Lunghezza: 226 pagine  
Prezzo: € 4,99


Descrizione: 
Solare ed estroverso, Aaron Blake non ha mai incontrato qualcuno più enigmatico e intrigante del suo compagno di stanza, l’ombroso Greg Falkner. Aaron vorrebbe imparare a conoscerlo, ma l’unico modo per penetrare il suo guscio è infrangerlo. Quando la loro dapprima riluttante amicizia cede il posto all’amore, però, i due ragazzi si trovano a dover fronteggiare la crudeltà dei loro compagni e l’intolleranza dell’accademia militare che li ospita.

Questa, almeno, è la storia che lo sceneggiatore Greg Falkner racconta al pubblico e al suo compagno di lunga data, Aaron Blake, nel suo ultimo film, No Apologies. Liberamente ispirata alla loro vita insieme, la pellicola sconvolge Hollywood col suo audace ritratto di due adolescenti che si innamorano e diventano adulti in un mondo che fatica ad accettarli.
Ma se sul grande schermo è facile dare ai protagonisti un lieto fine, Greg sarà costretto a lottare – e forse anche a fare ammenda – per trovare il suo con Aaron. 

La mia recensione:
Greg Falkner è uno sceneggiatore. Si sta recando con il compagno Aaron Blake alla prima del suo ultimo film, un progetto in cui ha investito tutto se stesso e anche il proprio futuro. Dovrebbe essere felice, giacché si tratta di un traguardo importante, eppure c’è qualcosa che lo turba, che gli impedisce di gioire come vorrebbe. Aaron, infatti, gli ha appena annunciato di volerlo lasciare. Dopo anni trascorsi nell’ombra per assecondare il suo bisogno  di mantenere nascosta la propria omosessualità, l’uomo ha compreso di non poter più reggere, di volere qualcosa di più. Non vuole più essere l’amante segreto di uno sceneggiatore di successo, desidera un rapporto alla luce del sole, desidera sicurezza, stabilità. Ormai sa che il continuo procrastinare dell’amante non avrà fine, perciò ha deciso di mettere un punto alla loro relazione. Quel che non sa è che il film che sta per vedere non è come gli altri, No apologies parla proprio di lui e Greg,  del loro vissuto, e per quest’ultimo non rappresenta solo una sfida sul piano lavorativo, è il mezzo attraverso cui spera di salvare il loro amore. Riuscirà nell’intento o rovinerà tutto in maniera irreparabile?
Il romanzo si apre così, su una scena in bilico fra quella che potrebbe essere la fine o il nuovo inizio di un rapporto. Il dubbio rimane sullo sfondo mentre la pellicola scorre e, come fossimo presenti fra il pubblico in platea, assistiamo alla proiezione del film.
Attraverso una sequenza di immagini vivide e vibranti, ripercorriamo dunque la storia dei due protagonisti: il loro primo incontro all’accademia militare, la nascita di un’amicizia dapprima incerta poi sempre più profonda, l’evolversi della stessa in un’attrazione che li appaga e li spaventa al tempo stesso.  
La vertigine del primo vero innamoramento, lo stordimento nello scoprire la propria omosessualità, la difficoltà di accettarla perché la diversità nel contesto in cui vivono non è ammessa, perché sanno che  le rispettive famiglie non potrebbero accettare. Sono questi i nodi che pian piano vengono al pettine, le tematiche che scandiscono l’esperienza di due giovani cui è negata la possibilità di vivere serenamente l’amore solo a causa del loro orientamento sessuale. Argomenti scottanti, attualissimi e che, a prescindere dall’eccezionalità della vicenda particolare, hanno un carattere di universalità. 
Scene di sesso bollente, urgente, si alternano a fotogrammi più romantici scandendo le tappe di  un’intensa quanto struggente liaison amorosa, mentre le immagini che rimandano alla vita nel college, al rapporto con i compagni e a quello con i familiari nel momento in cui i ragazzi tornano a casa, raccontano di discriminazione, violenza, solitudine. 
Leggendo si provano emozioni contrastanti, dall’empatia per i due amanti, dalla tenerezza mista a passione che trasmettono quando sono insieme, si passa alla rabbia per quel che devono subire senza avere colpe, se non quella di essere diversi da ciò che gli altri si aspettano. La famiglia di Greg, soprattutto, comunica un senso di gelo, una chiusura mentale e una rigidità che fa paura, del resto nasconde segreti terribili dietro una facciata di presunta perfezione.
Unico personaggio che stride per positività in un contesto negativo è la nonna, Nana, la sola a comprendere e supportare i due innamorati, infischiandosene dei pregiudizi.
Amando le storie drammatiche e realistiche, quelle in cui il romanticismo si scontra con gli ostacoli della vita concreta, ho trovato la lettura molto appassionante. Solo la parte finale non mi ha convinta del tutto: finito il film, i due protagonisti si ritrovano a discutere sul significato del gesto plateale compiuto da Greg mettendo in scena le loro vite e su come ciò potrà incidere sul loro futuro e, nel farlo, evidenziano le differenze fra la realtà e la sua trasposizione cinematografica. Questo confronto crea un po’ di confusione e, dal mio punto di vista, allunga inutilmente l’epilogo aggiungendo dettagli inutili nell’economia della trama. Si tratta tuttavia di una piccola pecca che non compromette  la qualità del romanzo. Nel complesso No apologies coinvolge  perché non solo  narra una commovete storia d’amore, ma con efficacia racconta di due ragazzi che crescono  attraversando un percorso irto di difficoltà e insieme lottano per conquistare il proprio spazio nel  mondo.











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