sabato 1 luglio 2017

Recensione: Il principe prigioniero

Titolo: Il Principe Prigioniero
Titolo originale: Captive Prince
Autore: C.S. Pacat
Serie: Captive Prince (#1)
Data pubblicazione: 30 Giugno 2017
Traduzione: Claudia Milani
 Genere: Letteratura lgbt, storico fantastico
Editore: Triskell Edizioni (Reserve)
Pagine: 186
Prezzo: e-book € 4,99 / cartaceo € 11,00

Descrizione:
Damen è un guerriero e un eroe per il suo popolo, nonché il legittimo erede al trono di Akielos. Ma quando il fratellastro si impadronisce del potere, Damen viene catturato, privato del suo nome e spedito a servire il principe di una nazione nemica come schiavo di piacere.
Bellissimo, manipolatore e pericoloso, il suo nuovo padrone, il principe Laurent di Vere, rappresenta tutto il peggio della corte di quel paese. Ma all'interno di quella letale ragnatela politica niente è come sembra, e quando Damen si trova, suo malgrado, invischiato nelle macchinazioni per il raggiungimento del potere, è costretto a collaborare con Laurent per sopravvivere e salvare la sua casa.
Per il giovane condottiero, a quel punto vige una sola regola: non rivelare mai, in nessun caso, la propria identità, perché l’uomo da cui dipende è anche colui che, più di chiunque altro, ha motivo di odiarlo…

La mia recensione:
La perfidia umana, in certi casi, può raggiungere picchi di estrema “raffinatezza”, soprattutto se a scatenarla è una sete irrefrenabile di potere. Morto il re di Akielos, il suo secondogenito Castor decide di salire al trono e, per farlo, non esita a sbarazzarsi del legittimo erede, suo fratello Damianos. Ma la sua cattiveria è tale che non si accontenta di ucciderlo, escogita qualcosa di più crudele, di più perverso. Lascia credere a tutti che sia deceduto in battaglia, mentre in realtà lo invia in dono, come schiavo di piacere, al principe di Vere, suo acerrimo nemico.
In questo modo, Damianos, che tutti conosceranno come Damen, sarà per sempre in trappola: rivelare la sua vera identità in terra nemica significherebbe condannarsi a morte, sicché non avrà altra scelta che accettare il suo ruolo di schiavo.
Nello stesso tempo, l’odiato principe Laurent di Vere subirà una grande beffa, giacché, senza saperlo, avrà al suo fianco e nutrirà l’esponente più odiato della casata nemica.
Insomma, due uomini in trappola, uniti da un insolito destino.
Questa è l’ingegnosa scintilla che innesca la storia. Una storia che narra appunto di una terribile prigionia e di un rapporto d’odio che finirà per evolversi in maniera del tutto  imprevedibile.
E l’imprevedibilità, dal mio punto di vista è uno dei maggiori punti di forza dell’opera, nonché uno dei principali motivi per cui l’ho amata e mi sono appassionata tanto alla lettura. C.S. Pacat non confeziona il solito romance dalle deboli sfumature fantasy in cui due nemici giurati vengono colti dal fuoco della passione.  Fra le sue pagine non trova spazio alcuna storia d’amore improbabile. La sua trama si sviluppa in ben altro modo, seguendo un iter decisamente più crudo e più realistico. La tensione erotica non manca nel racconto perché Vere è una città dai costumi  molto liberi e, per molti aspetti perversa. Gli schiavi di piacere – i prediletti come in maniera quasi ironica vengono chiamati a Corte – sono obbligati a divertire i loro padroni con  giochi osceni e sadici (qualcosa di simile ai combattimenti fra gladiatori nell’antica Roma, in chiave sessuale). Lo stesso Damen vi sarà coinvolto, suo malgrado. D’altra parte, il glaciale Laurent, che ha fama di essere frigido e non mostra mai interesse per nessuno, trasuda un oscuro fascino e persino il suo schiavo, pur detestandolo con tutta l’anima, a tratti ne resta ammaliato.
Tuttavia, questa componente si inserisce in un contesto molto più ampio e ricco di sfaccettature, in cui sono in moto anche altre dinamiche che, di fatto, restano al centro della scena. Intrighi, complotti, giochi di potere, venti di guerra, sono questi gli elementi che si agitano in un contenitore ben costruito e curato nei minimi dettagli. L’autrice ci descrive in maniera vivida il suo mondo immaginario, prestando particolare attenzione ai costumi e alle regole della società veriana. Leggendo si ha davvero la sensazione di esplorare un mondo sconosciuto, in grado di sorprenderci e di catturare la nostra attenzione. Un luogo fitto di ombre, inquietante per molti versi, ma non così distante dalla realtà.
Approfondita è anche la componente psicologica dei protagonisti che ci consente di conoscerli intimamente e di immedesimarci in loro. Damen e Laurent appaiono come due opposti inconciliabili: l’uno focoso, l’altro algido; l’uno leale, l’altro subdolo. Eppure, seguendoli nelle loro evoluzioni scopriremo che non tutto è come sembra.
La corte di Vere nasconde segreti che persino il principe ignora. La corte è un covo di vipere in cui nessuno è al sicuro, al punto che, forse, il peggior nemico può diventare il miglior alleato.
Un ottimo esordio per una serie che reca una ventata di novità e che ha tutte le carte in regola per  conquistare gli appassionati di fantasy.
  

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