mercoledì 23 agosto 2017

Recensione in anteprima: Aspettami fino all'ultima pagina di Sofia Rhei

Titolo: Aspettami fino all'ultima pagina
Autrice: Sofia Rhei
Editore: Newton Compton
Pagine: 256
Prezzo cartaceo: 10,00
Prezzo ebook: 4,99
Data di pubblicazione: 31 agosto

Descrizione: 
Silvia ha quasi quarant’anni, vive e lavora a Parigi e ha una relazione difficile con Alain, un uomo sposato che da mesi le racconta di essere sul punto di lasciare la moglie. Dopo tante promesse, sembra che lui si sia finalmente deciso, ma la fatidica sera in cui dovrebbe trasferirsi da lei, le cose non vanno come previsto. E Silvia, in una spirale di dolore e umiliazione, decide di farla finita con quell’uomo falso e ingannatore e di riprendere in mano la sua vita. Alain però non si dà per vinto, e Silvia non è abbastanza forte da rimanere indifferente alle avances dell’uomo che ama... Dopo giorni e notti di disperazione, viene convinta dalla sua migliore amica a fare visita a un bizzarro terapeuta, il signor O’Flahertie, che sembra sia capace di curare le persone con la letteratura. Grazie ad autori come Oscar Wilde, Italo Calvino, Gustave Flaubert, Mary Shelley, e al potere delle loro storie, Silvia comincia a riflettere su chi sia realmente, su quali siano i suoi desideri più profondi e su cosa invece dovrebbe eliminare dalla sua vita...

La mia recensione: 
Spesso non sono tanto le tematiche affrontate nei romanzi ma il modo in cui vengono interpretate a determinarne l’originalità. È questo il caso di Aspettami fino all’ultima pagina. La trama, nella sua essenza, ripropone una storia sentita un sacco di volte, soprattutto nella realtà. Silvia è una donna di bell’aspetto, ha un lavoro che la soddisfa, una casa, una propria autonomia eppure nella sua vita manca qualcosa di essenziale perché possa sentirsi felice. È innamorata Alain che la ricambia, almeno a suo dire, però è sposato e, nonostante le innumerevoli promesse, non si decide a compiere una scelta e a lasciare sua moglie. Ciò costringe Silvia in un limbo fatto di attese, delusioni e umiliazioni. Nel profondo sa che Alain non esaudirà mai il suo sogno perché è un egoista, un vigliacco, il tipico uomo che ama tenere un piede in due scarpe senza rinunciare a niente, tuttavia non riesce a troncare la relazione, sebbene ormai le provochi quasi solo sofferenza.
Il libro racconta questa condizione, questo stato d’animo, in cui molte donne probabilmente riusciranno a riconoscersi, e nello stesso tempo delinea il particolare percorso che conduce Silvia alla liberazione, all’acquisizione di una nuova consapevolezza di sé che le fornirà il coraggio necessario per voltare pagina e iniziare a volersi davvero bene, concedendosi una seconda possibilità.
Ed è proprio questo percorso che fa la differenza, rendendo originale una storia che all’apparenza non lo è per niente. Ad aiutare la protagonista nel suo momento di crisi sarà infatti il signor O’Flahertie, un terapista sopra le righe che cura i mali dell’anima attraverso la letteratura. Un’idea bizzarra e assolutamente irresistibile per chi ama leggere, non trovate?
Dal momento in cui si entra nel suo studio – una lussuosa quanto stravagante stanza d’albergo in realtà – la storia comincia a farsi interessante perché l’autrice ci descrive in maniera esaustiva il modo in cui si svolge e può funzionare la terapia con i libri, ed è molto affascinante.
Attraverso un gioco di specchi che la spingerà a riconoscersi in alcuni personaggi letterari o a prenderne le distanze, Silvia riuscirà a guardare dentro di sé, a conoscersi più a fondo, a comprendere cosa desidera e cosa può fare per ottenerlo. In un modo bizzarro e intrigante, O’Flahertie le insegnerà a trasformarsi da Soletriste in Iosalva: ovvero dalla persona in cui si identifica nel presente in quella che vuole e sente di essere in maniera più autentica.
Ma le sorprese non finiscono qui, giacché Sofia Rhei ci riserva un secondo tocco di originalità che colora il romanzo, rendendolo unico nel suo genere. Oltre a quello con il terapista, ci sarà un altro incontro che si rivelerà determinante nel processo evolutivo di Silvia: quello con un misterioso consulente delle pompe funebri. Non vi svelerò come e perché i destini dei due personaggi si incrociano, poiché l’entrata in scena dell’uomo è legata a un mistero – un piccolo giallo che si inserisce nel plot – che lascio a voi il piacere di indagare, vi basti sapere che il suo lavoro comincia prima che le persone muoiano. Il suo compito consiste nell’assistere coloro che pensano di essere prossimi alla morte per far sì che muoiano felici, aiutandoli a esaudire i loro ultimi desideri o a risolvere questioni che non vorrebbero lasciare in sospeso. Anche in questo caso l’autrice inventa una professione – o meglio reinterpreta in modo del tutto originale una figura professionale già nota – suggerendoci una soluzione intrigante e invitandoci a riflettere su una tematica che ci tocca da vicino. Benché si parli di morte, i toni non si incupiscono mai, poiché l’attenzione si focalizza sempre sulla ricerca della felicità, anche nel momento del trapasso.
Lo stesso stile narrativo è brioso e intriso di humour, sicché la lettura scorre all’insegna del divertimento.
Decisamente sorprendente è il finale che ci offre una svolta quasi fantasy tingendo il romance di magia.
Un libro insolito che saprà stupirvi, farvi riflettere, sorridere ma soprattutto vi farà scoprire l’isola dell’ultima pagina: un luogo magico che, come O’Flahertie insegna, non risiede nella storia ma nel modo in cui ciascuno di noi la legge per interpretare se stesso.





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