martedì 23 ottobre 2018

Recensione: La ragazza con la pistola

Titolo: La ragazza con la pistola
Autore: Amy Stewart
Editore: Baldini+Castoldi
Pagine: 400
Prezzo: 18,50

Descrizione:
New Jersey. 1914. Constance Kopp non è esattamente la tipica donna del suo tempo. È più alta di quasi tutti gli uomini che incontra, non è attratta dal matrimonio né dalle faccende domestiche, e vive isolata dal mondo da quindici anni – da quando, cioè, un segreto inconfessabile aveva spinto lei e le sue sorelle a lasciare la città per rintanarsi in una fattoria in campagna. Un giorno, in un incidente stradale, Henry Kaufman, un uomo potente e senza scrupoli, proprietario di una fabbrica per la colorazione dei tessuti, distrugge il loro calesse, e la disputa sui danni presto si trasforma in una guerra dove volano mattoni, proiettili e minacce.
Quando lo sceriffo la convince a dargli una mano per obbligare Kaufman ad ammettere le sue responsabilità, si scopre che Constance ha un vero talento sia nel maneggiare le armi sia nel dare la caccia ai criminali, tanto che questa sua dote potrebbe aprirle una nuova strada nella vita: diventare la prima donna vicesceriffo della storia.
Grazie alla sua prosa effervescente Amy Stewart, partendo da un episodio storico dimenticato, ci fa scoprire un’indimenticabile eroina: una donna in anticipo non solo sul suo tempo, ma a volte anche sul nostro.

L’autrice:
Amy Stewart è nata in Texas. Attualmente vive a Portland con suo marito, Scott Brown, libraio antiquario. Sono proprietari di Eureka Books, una libreria talmente indipendente da essere in California mentre loro vivono in Oregon. Appassionata di giardinaggio ha una predilezione per le piante velenose: il suo giardino è stato incluso tra i diciotto più strani al mondo. La ragazza con la pistola è il primo libro di una trilogia con protagonista Constance Kopp e le sue sorelle e diventerà una serie Tv prodotta da Amazon.

La mia recensione:
Tre sorelle si stanno recando in città con il loro calesse, per una commissione, quando una macchina sopraggiunge a tutta velocità mandandole fuori strada. Fortunatamente se la cavano senza subire gravi danni, ma lo stesso non può dirsi per il loro mezzo di trasporto che viene completamente distrutto. Nulla di irrimediabile, in ogni caso: l’uomo alla guida dell’auto è Henry Kaufman, ricco proprietario di una tintoria, ed essendo colpevole dell’incidente di sicuro non avrà problemi a risarcire i danni. Almeno questo è ciò che le ragazze pensano, non immaginando di avere a che fare con un uomo arrogante, scorretto e altamente pericoloso. Non solo Kaufman nega le sue responsabilità, ma quando Constance Kopp, la maggiore delle sorelle, gli invia una lettera per sollecitare il pagamento, lui replica con un messaggio intimidatorio.
Siamo nel New Jersey, nel 1914, ma alcune dinamiche rimangono invariate nel tempo: i potenti hanno il coltello dalla parte del manico e se sono loro a macchiarsi di qualche reato ottenere giustizia non è affatto semplice. Quando le sorelle Kopp, contrariate e spaventate dall’accaduto, si rivolgono allo sceriffo per risolvere la faccenda, scoprono che non è per niente semplice: occorrono prove su prove e, soprattutto, mettere dietro le sbarre una persona facoltosa e temuta – si sospetta che  Kaufman sia invischiato nella Mano Nera, una sorta di cosca mafiosa dell’epoca – è quasi un’impresa impossibile. Gli uomini come lui, di solito, possono agire impunemente perché nessuno ha interesse ad averli come nemici.
Constance, tuttavia, è un osso duro e non si lascia intimorire facilmente. Al suo aspetto imponente – è alta più della maggiorparte degli uomini che la circondano – corrisponde un temperamento forte e mascolino. Cresciuta senza un padre e rimasta di recente anche orfana di madre, è abituata a prendersi cura delle sorelle, con le quali vive in campagna, quasi isolata dal mondo. Subire in silenzio non le si addice, perciò lungi dal farla desistere dai suoi propositi, le minacce di Kaufman la istigano a non mollare e far di tutto per ottenere ciò che le spetta.  
Ha inizio così un vero e proprio braccio di ferro che rappresenterà il fulcro del romanzo e, nello stesso tempo, fornirà l’input per una svolta imprevista.
La giovane donna comincia a indagare per proprio conto, allo scopo di fornire allo sceriffo le prove di cui necessita. Più lei investiga più le lettere minatorie e le azioni si moltiplicano. La situazione poi si complica quando, indagando, si imbatte in Lucy Blake, una ragazza impiegata nella fabbrica di Kaufman che le rivela un orribile segreto. A quel punto Constance comprende di non essere la sola vittima di quel prepotente e ciò le fornisce una motivazione in più per portare avanti la sua battaglia.
Ispirato a una storia vera, sebbene romanzata, La ragazza con la pistola ricostruisce un fatto giudiziario che, ai tempi ha fatto scalpore, raccontandoci nel contempo la nascita della prima donna vicesceriffo della storia.
Le indagini di Constance, scaturite da esigenze personali, le forniranno infatti l’occasione per testare le sue doti investigative, aiutandola in maniera del tutto inaspettata a scoprire la sua vera aspirazione e a capire quale strada professionale intraprendere nella vita.
Sebbene lei sia il personaggio chiave, le sorelle Norma e Fleurette svolgono un ruolo determinante nella storia, non mancando di supportare e motivare la sorella nel suo percorso. Molto diverse fra loro – Norma è quasi un maschiaccio, indossa gonne pantalone, cavalca e alleva piccioni, mentre Fleurette è vezzosa, a tratti capricciosa, e ha una grande passione per la moda –  insieme alla più grande, le sorelle Kopp formano un trio ben assortito, ricordando a momenti le sorelle March di Piccole donne.
Avventuroso e frizzante, grazie anche allo stile ironico e alle personalità dirompenti delle protagoniste femminili, il romanzo riesce subito a catturare l’attenzione e a coinvolgere, stupendoci per la sua modernità. Se la trama dall’impronta poliziesca stuzzica la nostra curiosità, il vissuto delle tre donne ricostruisce un interessante ritratto della condizione femminile ai primi del Novecento, non mancando di rivelare aspetti e toccare tematiche che rimangono di grande attualità.



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