Titolo: Marlowe ti amo. Una storia in sette giorni
Autore: Frank Spada
Autore: Frank Spada
Editore: Robin
Pagine: 160
Prezzo: 12,50
Descrizione:
California, anni Cinquanta: una ragazza
fuggita da casa, allo sbando tra i night club e il ricordo del padre
morto in un incidente aereo. La matrigna, occhi di smeraldo, è in pena
per trovarla. Un incarico apparentemente semplice per un detective come
Marlowe, se non fosse per il suo doppio, il compare che lo tiene
costantemente in bilico tra l'osservazione di un entomologo e il
raccontarsela da solo. Un Cessna schiantato in circostanze misteriose e
un'eredità da capogiro lo spingono a incontrare un uomo in carrozzella. E
gli incarichi diventano due, riferiti alla stessa persona. Tra un
pranzo da Minnie's, una visita a Mà, troppi liquori e sigarette fumate
in conversazioni immaginarie con Pà, Marlowe percorre le strade di Bel
Air e gli altopiani di San Ferdinando a bordo della sua Olds, cercando
di allargare il panorama con l'aiuto di una lente, per comporre le scene
di una storia che sembra più grande di quel che gli vogliono far
credere. Finirà per oltrepassare i confini segnati per lui, in un
universo popolato da figure ambigue che neppure un terremoto potrà
scuotere. La colonna sonora è il jazz della West Coast e il regista uno
che si scrive i copioni da solo. Il primo romanzo di Frank Spada è un
omaggio originale alle atmosfere di Chandler, tra un assolo di Art
Pepper, Shorty Rogers e i suoi Giants e uno struggente Bobby Hackett che
gira in un juke-box.
L'autore:
Frank Spada è uno pseudonimo dietro cui si cela l'autore dei romanzi
hard boiled Marlowe ti amo e Dimmi chi sei Marlowe. Suoi racconti sono
stati selezionati in concorsi e premi letterari, e sono pubblicati in
varie antologie e online.
La mia recensione:
“Aria calda dal mare e folate grigie nel cielo. Schiena
umidiccia e pantaloni appiccicati guido la mia vecchia Olds lungo Bel Air”
(pag. 7). E’ così, con un nitido fotogramma, che Frank Spada ci introduce nelle
atmosfere della California degli anni cinquanta. Alla guida il detective
Marlowe diretto a un appuntamento con Angela G., la donna dagli occhi di
smeraldo che lo ha appena ingaggiato perché ritrovi la figliastra fuggita da
casa in seguito alla morte del padre in un incidente aereo.
Un incarico, all’apparenza, semplice per un investigatore navigato come lui ma che comincerà a complicarsi quando un misterioso uomo in carrozzella tenterà di assumerlo per proteggere la stessa ragazza.
Le indagini si snodano rapide ma, tra rivelazioni e colpi di scena, a conquistare e incuriosire il lettore è soprattutto la figura di Marlowe. Detective sopra le righe, a volte fa fatica a distinguere la verità perché distratto dagli occhi deboli del suo doppio. A spronarlo è la sua smisurata curiosità che, a volte, non manca di procurargli guai ma che, per lui, è sinonimo stesso di vita.
Solitario, spesso ci appare cinico e dà l’impressione di osservare tutto con distacco salvo poi, lasciar trasparire un cuore tenero quando tra una sosta e l’altra al bancone del Minnie’s si concede una visita a Mà.
Ironici e, in alcuni casi toccanti, i dialoghi interiori con il suo alter ego e il suo Pà che di frequente si inseriscono nella narrazione arricchendola di una tenue sfumatura surreale.
Un noir intrigante che conquista per la sua trama essenziale, quanto ben congegnata, ma il cui maggior punto di forza è rintracciabile nelle ottime capacità narrative dell’autore.
Un incarico, all’apparenza, semplice per un investigatore navigato come lui ma che comincerà a complicarsi quando un misterioso uomo in carrozzella tenterà di assumerlo per proteggere la stessa ragazza.
Le indagini si snodano rapide ma, tra rivelazioni e colpi di scena, a conquistare e incuriosire il lettore è soprattutto la figura di Marlowe. Detective sopra le righe, a volte fa fatica a distinguere la verità perché distratto dagli occhi deboli del suo doppio. A spronarlo è la sua smisurata curiosità che, a volte, non manca di procurargli guai ma che, per lui, è sinonimo stesso di vita.
Solitario, spesso ci appare cinico e dà l’impressione di osservare tutto con distacco salvo poi, lasciar trasparire un cuore tenero quando tra una sosta e l’altra al bancone del Minnie’s si concede una visita a Mà.
Ironici e, in alcuni casi toccanti, i dialoghi interiori con il suo alter ego e il suo Pà che di frequente si inseriscono nella narrazione arricchendola di una tenue sfumatura surreale.
Un noir intrigante che conquista per la sua trama essenziale, quanto ben congegnata, ma il cui maggior punto di forza è rintracciabile nelle ottime capacità narrative dell’autore.
Le immagini si susseguono vivide, supportate da un costante
sottofondo jazz, regalando suggestioni paragonabili a quelle di un buon film in
bianco e nero.
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