venerdì 5 giugno 2015

Recensione in anteprima: Libertà condizionata

Titolo: Libertà condizionata  Titolo originale: Terms of Release  Autore: BA Tortuga Editore: Dreamspinner Genere: western  Pagine: 300  Prezzo: 6,99
Data di uscita: 9 giugno 2015
 Disponibile qui

Descrizione:
Si dice che un uomo può sempre tornare a casa. Sage Redding, dopo essere stato in prigione, torna al ranch di famiglia nel nordest del Texas per aiutare il padre malato con i cavalli.
Adam (Win) Winchester è un agente di contea e il cugino di uno degli uomini rimasti uccisi nell’incidente che ha spedito Sage in prigione per quasi dieci anni. I suoi zii Jim e Teddy sono determinati a farla pagare a Sage e a tutta la famiglia Redding per il loro lutto, ma Win pensa che Sage abbia onorato i suoi debiti e che abbia bisogno di un amico. Forse più che un amico. Anzi, Win ci conta.
Nessuno nega che Sage sia un ex detenuto andato in prigione per omicidio colposo. A dispetto dell’amore per il padre, Sage è tornato sapendo che le cose sarebbero probabilmente andate male per lui. Forse un uomo può sempre tornare a casa, ma non è detto che riesca a restarci.
 
La mia recensione:
Voltare pagina non è facile, soprattutto quando vivi in una piccola comunità che ti ha etichettato per i tuoi errori, veri o presunti. Le ferite guariscono, si sa, ma ce e sono alcune che lasciano vistose cicatrici. Sage Redding è segnato nel corpo e nell’anima da ciò che ha subito. Accusato di un omicidio che non ha commesso, è finito in un carcere di massima sicurezza quando era solo un ragazzino. È lì che ha trascorso la sua adolescenza e che, suo malgrado, è diventato uomo. Otto anni fuori dal mondo e lontano dagli affetti sono abbastanza per trasformarsi quasi in un alieno, per dimenticare il sapore di uno scone, il calore di una serata in famiglia o l’ebbrezza di un cavalcata.
Benché lo abbia desiderato intimamente, tuttavia, tornare a casa non è così semplice, rimanerci è una vera e propria sfida.
Quando l’ex detenuto ottiene il permesso di tornare nel ranch di famiglia ad aiutare suo padre che, malato di Parkinson, non è più in grado di mandare avanti l’attività, scopre, infatti che Jim e Ted Dale non hanno dimenticato e nutrono ancora propositi di  vendetta. I due uomini sono gli zii di Angel, il ragazzo che quasi un decennio prima è morto in un tragico incidente, ma che in molti ritengono essere stato assassinato da Sage.
Non sarà dunque una festa a segnare il suo ritorno, ma un clima di aperta ostilità. Il giovane uomo dovrà fare sin da subito i conti con le occhiate in tralice, i silenzi, la diffidenza dei suoi concittadini, ma soprattutto dovrà fronteggiare degli autentici agguati organizzati dai suoi nemici nel tentativo di farlo tornare in cella, e dovrà lottare con le unghie e con i denti per difendere la terra di suo padre.
Unico vero alleato in questa assurda guerra, sarà Adam Dale, nipote dei due uomini che odiano Sage, nonché poliziotto – quasi per ironia della sorte.
A differenza degli altri, Adam non si lascia condizionare dal pregiudizio. Non dà per scontata la colpevolezza di Sage e comunque ritiene che abbia già pagato il suo debito con la società. Gli si avvicina in punta di piedi, ben disposto a conoscerlo e, perché no, a fare amicizia con lui. Minuto nel fisico, viso d’angelo e indole pacata… dopotutto quel cowboy tascabile non sembra affatto un uomo pericoloso o violento, appare piuttosto come un cucciolo smarrito bisognoso di affetto…
La verità è che Adam prova una forte attrazione per il nuovo arrivato. A muoverlo non è solo compassione o spirito di giustizia, ma un sentimento che scalpita nei recessi più reconditi del cuore e che non tarderà a esplodere.
BA Tortuga ci narra così una romanticissima storia d’amore dalle atmosfere western; una storia in cui le scazzottate si alternano ai momenti di tenerezza e amore e giustizia sono traguardi che si conquistano a caro prezzo.
La vicenda di Sage tocca nel profondo perché pur essendo incastonata in una cornice che richiama il vecchio west, affronta una tematica attualissima. Reintegrarsi dopo aver scontato una condanna, liberarsi dalle etichette che la società cuce sulla pelle di chi sbaglia è forse il passo più difficile, quello che più fa paura a chi si trova in situazioni simili. Nel caso del giovane Redding, alla difficoltà si aggiunge la rabbia perché è vittima di un errore giudiziario, dunque subisce lo scotto di un crimine che non ha commesso. La cattiveria con cui viene attaccato poi, è tale da colpirci con la violenza di un colpo di pistola. Non vi anticipo niente per evitare spoiler, però vi garantisco che le violenze fisiche e psicologiche subite da Sage mettono davvero i brividi.
L’aridità del contesto in cui i protagonisti si ritrovano si pone in netto contrasto con la sensibilità che li contraddistingue e con la dolcezza della loro relazione.
Tessendo il loro legame, l’autrice ci regala dei momenti di grande tenerezza. Definendo l’assetto dello scontro e della vendetta, invece, traccia con durezza una linea di demarcazione fra buoni e cattivi, tuttavia ribalta i ruoli canonici eleggendo a “buoni” i fuorilegge, e non perché non abbiano macchie, ma perché sbagliare una volta non significa doverlo fare per sempre. Non è forse un caso che a difendere Sage, quando i giochi si faranno particolarmente duri e Adam da solo non basterà più ad arginare l’accanimento degli zii, interverrà un ex detenuto come lui, coadiuvato da una banda di motociclisti (ritenuti dei teppisti quasi all’unanimità).
Un romanzo dolceamaro, intessuto di amore e d’odio che reinterpreta in maniera moderna, originale e ampliata i tradizionali ideali di libertà e speranza caldeggiati dal western.












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