Titolo: Il ragazzo che veniva dal freddo
Autore: B.G. Thomas
Traduttore: Ugo Telese
Editore: Dreamspinner
Genere: contemporaneo
Pagine: 244
Prezzo: 6,99
Disponibile qui
Descrizione:
Todd Burton ne ha abbastanza del paesino di Buckman. Il
patrigno manesco lo chiama frocio. Il suo amico Austin gli fa capire che
potrebbe essere gay, ma Todd non vuole ammettere che il patrigno potrebbe avere
ragione. E poi lui sogna di diventare uno chef. Tre buoni motivi per lasciare
il paese natale e dirigersi verso ‘pascoli più verdi’. Quando però Todd
raggiunge la grande città, la fortuna lo abbandona. Ben presto non riesce più a
pagare l’affitto e viene sfrattato. Nel bel mezzo di una tempesta di neve.
Gabe Richards è un ricco uomo d’affari che è stato ferito abbastanza volte nel passato da fargli temere che non riuscirà più ad avvicinarsi di nuovo a qualcuno. Quando però vede fuori dal suo palazzo Todd, che si sta congelando, prova pietà per lui e gli offre un riparo dal freddo.
Con loro reciproca sorpresa, Todd e Gabe si scoprono attratti l’uno all’altro. ‘Una notte’ diventa una settimana. Forse il ragazzo che viene dal freddo scioglierà il ghiaccio attorno al cuore di Gabe. E forse essere sfrattato si rivelerà per Todd un colpo di fortuna.
Gabe Richards è un ricco uomo d’affari che è stato ferito abbastanza volte nel passato da fargli temere che non riuscirà più ad avvicinarsi di nuovo a qualcuno. Quando però vede fuori dal suo palazzo Todd, che si sta congelando, prova pietà per lui e gli offre un riparo dal freddo.
Con loro reciproca sorpresa, Todd e Gabe si scoprono attratti l’uno all’altro. ‘Una notte’ diventa una settimana. Forse il ragazzo che viene dal freddo scioglierà il ghiaccio attorno al cuore di Gabe. E forse essere sfrattato si rivelerà per Todd un colpo di fortuna.
La mia recensione:
Fiocchi
di neve che vorticano nell’aria e ghiaccio che si insinua sotto pelle. Un
ragazzo con una giacca fuori stagione che cerca un minimo riparo. Una forte sensazione
di freddo, insistente, tangibile: è quello che si prova leggendo l’incipit di
questo romanzo. Bastano poche battute però perché il gelo venga spazzato via
dal calore di un sorriso, di una parola buona, di un gesto che avvolge l’anima
come un caldo abbraccio; e sarà proprio
questo senso di accoglienza, di tepore umano, ad accompagnarci per tutta la
lettura.
È
Todd il ragazzo che indossa abiti troppo leggeri, che finge di attendere un
passaggio mentre cerca di rifugiarsi nel portone di un condominio a Kansas
City. Rimasto senza lavoro e sfrattato perché non ha abbastanza soldi per
pagare l’affitto, è ufficialmente un senzatetto. Ad accorgersi di lui, prima
che l’amministratore dello stabile possa cacciarlo fuori, è Gabriel Richards.
Lui in quel palazzo ci abita, capisce subito che il giovane è in difficoltà e, scambiandolo per un
prostituto, lo invita a salire nel suo appartamento. Tepore e un po’ di soldi
in cambio di compagnia: suona più o meno così la sua offerta. Ragionevole,
forse, ma non per Todd giacché lui non è in vendita e soprattutto non è gay. “Frocio”
era l’epiteto con cui gli si rivolgeva il suo patrigno, l’orribile uomo manesco
da cui è fuggito, era lui ad accusarlo di essere un deviato, ma la verità è
diversa… oppure no?
Dapprincipio
il ragazzo rifiuta con decisione la proposta dell’uomo, e non esita a
manifestare tutto il suo disappunto per essere stato scambiato per una checca.
Poi il freddo incalza, Todd viene invitato a uscire e l’ipotesi di fare un
servizietto a quello sconosciuto comincia a sembrargli preferibile alla bufera che lo attende fuori.
È
così che si ritrova a bussare alla porta di Gabe, pregandolo di farlo entrare.
Varcata la soglia, però, non accadrà niente di ciò che aveva immaginato. Una
volta chiarito l’equivoco circa la sua presunta “professione”, il suo ospite
non vorrà approfittarsi di lui, si limiterà a tendergli una mano.
Questo
incontro, così sopra le righe, segnerà di fatto il principio di una bellissima
storia – di amicizia prima, di amore poi –, che ha tutto il sapore di una
favola moderna.
L’ospitalità
per una notte, si protrarrà per un secondo giorno e poi per un altro giorno
ancora. La verità è che fra i due scatterà subito qualcosa, una forte
attrazione che, a dispetto di tutto, impedirà loro di separarsi.
Stando
a contatto con Gabe, Todd scoprirà di desiderarlo come non ha mai desiderato la
sua ex ragazza. Ripercorrendo episodi cruciali della sua infanzia e della sua
adolescenza, comincerà a rendersi conto che le accuse del patrigno, sebbene
sputate con cattiveria, non erano poi del tutto infondate. Pian piano ogni
tassello andrà al suo posto è il ragazzo capirà di aver sempre negato a se
stesso la realtà.
Gabe,
dal suo canto, in Todd rivedrà Brett, un ragazzo che ha amato in passato e che
gli ha spezzato il cuore. Stargli vicino, aiutarlo, donargli il suo amore,
rappresenterà per lui una sorta di occasione di riscatto, un modo per
riappacificarsi con ciò che è stato e trovare la forza di andare avanti.
A
conti fatti i due protagonisti finiranno
per aiutarsi reciprocamente, l’essersi conosciuti si rivelerà una specie di miracolo
per entrambi, miracolo che sarà coronato dallo sbocciare del sentimento.
La
positività sembra essere il tratto distintivo di questo romanzo. Il dolore e le
difficoltà non mancano nei trascorsi dei suoi personaggi, ma sono relegati alle
spalle, sono il bagaglio di esperienze di cui fanno tesoro per concedersi una seconda
chance e conquistare la felicità. Dal momento in cui Todd e Gabe si incontrano,
il percorso si sviluppa in discesa, è come se l’amore che gradualmente sta nascendo
dentro di loro abbia il potere di trasformare in petali persino le spine.
Proprio
come in una favola, Gabe entra nella vita di Todd al pari della fata buona, capace
di aggiustare tutto, ma vale anche il contrario.
A
coronare la fiaba si aggiungono poi degli aiutanti d’eccezione, come l’impavida
e razionale Tracy – amica di Gabe – e lo stravagante Peter Wagner – suo datore
di lavoro, nonché colui che lo ha strappato dalla strada quando versava in
condizioni simili a quelle di Todd.
Non
posso negare che leggendo questa storia, più di una volta, ho pensato che nella
realtà, di solito, le cose sono un po’ più complicate di così. Mi è parso tutto
un po’ “troppo bello per essere vero”, a cominciare da Gabe (Gabriel per esteso)
che si rivela un angelo di nome e di
fatto e sembra non avere nemmeno un difetto. Nonostante ciò, ne sono stata
conquistata. L’aura fiabesca mi ha travolta, la positività mi ha contagiata, al
punto che mi sono lasciata andare e , per qualche minuto, sono riuscita
staccare i piedi da terra godendomi il sogno, un bel sogno che comincia col
freddo e poi ti avvolge come fosse una soffice coperta.
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