mercoledì 23 marzo 2016

Recensione: Paradiso rimpianto

Titolo: Paradiso rimpianto 
Autore: Amy Lane 
Editore: Dreamspinner 
Traduttore: Rebecca Martignoni 
Genere: contemporaneo 
Pagine: 179 
Prezzo: 6,99 
Disponibile qui

Descrizione:
Gli eroi cadono.
Peter mette piede per la prima volta nella cittadina di Daisy, in California, quando è ancora un bambino ed è accompagnato da una sola certezza: suo cugino Michael si prenderà cura di lui. Poi Michael stringe amicizia col fragile e tormentato Bodi Kovacs e l’unica consolazione di Peter, dopo aver perso ogni possibilità di avere Bodi per sé, è che il cugino si occuperà anche di quest’ultimo. Ma la tragedia li colpisce e Michael si esilia dal loro mondo, gettando via l’affetto di chi l’ama di più.
Sei anni dopo, Michael sta per tornare a casa in una cassa. Per distruggere un eroe è bastata una città piena di bigottismo e odio. Per reclamarlo serve una forza d’animo che né Peter né Bodi avevano sei anni prima. Da quando Michael li ha abbandonati, Bodi è perso e solo. Peter cerca di farlo suo e assumere il ruolo che avrebbe dovuto essere del cugino, ma prima di tutto lui e Bodi devono affrontare il passato. Devono affrontare Michael, i suoi pregi e i suoi difetti, la bellezza e la tristezza, e ricordarlo per quello che è stato davvero e non per quello che avrebbe potuto essere. È un gesto semplice che potrebbe distruggerli entrambi: passare al setaccio le macerie in fiamme del paradiso è un sistema infallibile per annichilire un cuore mortale che soffre.

La mia recensione:

Il bigottismo e l’intolleranza uccidono, non meno di qualsiasi arma e, spesso, i peggiori crimini vengono commessi  in nome di qualche dio.
È una triste verità, alla quale mi capita di pensare spesso ed è anche il nucleo caldo intorno al quale si sviluppa Paradiso rimpianto, un romanzo struggente a partire sin dal titolo, che anticipa un senso di perdita e malinconia. 
La storia si apre con una bara che sta tornando a casa: al suo interno Michael, un ragazzo morto mentre era in missione in Afghanistan. Ufficialmente un giovane soldato caduto servendo la patria, ma le sue spoglie celano qualcosa di più e sussurrano anche una storia diversa.
La verità è che Michael si è rifugiato nell’esercito per sottrarsi a una realtà diventata intollerabile. La verità è che lui è morto ancor prima di arruolarsi, esattamente quando la madre ha scoperto che aveva una relazione con Bodi e gli ha rivelato che avrebbe preferito avere un figlio defunto piuttosto che omosessuale.
A ucciderlo, in realtà, è stata la mentalità chiusa di Daisy, una comunità costituita da un esiguo numero di persone devote  quanto ipocrite, convinte di sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato e a condannare senza esitazioni la diversità, considerata un’aberrazione.
Michael tuttavia non è la sola vittima di questa triste vicenda. Vittime sono anche Bodi e Peter, sebbene i loro cuori siano ancora in grado di battere, sono feriti nell’anima e adesso che hanno anche un grave lutto da elaborare, il loro cammino non potrà che essere in salita.
Bodi era il suo ragazzo. A causa sua la madre lo aveva rinnegato e con lui si era trasferito ad Arcata nella speranza di costruirsi un futuro in un posto migliore.
Peter era il cugino di Michael. Abbandonato dalla madre naturale quando era solo un bambino e adottato dalla zia, lo considerava un fratello maggiore, un punto di riferimento, anche se gli aveva soffiato il ragazzo di cui  era innamorato e a un certo punto era andato via con lui, interrompendo qualsiasi contatto.
Quando apprende della sua morte, il pensiero di Peter corre subito a Bodi. Benché non sia bene accetto in famiglia e nella comunità di Daisy, ritiene giusto che partecipi al funerale. È con questo proposito che parte per Arcata e lo va a cercare.
Sono trascorsi anni dall’ultima volta in cui i due ragazzi si sono visti, molte sono le cose che Peter  ignora sul conto di Bodi e di suo cugino.
Il lutto, loro malgrado, fornirà un’occasione per colmare le lacune e ristabilire un legame. Ma non è tutto qui. Ora che Michael non c’è più, Peter, che non ha mai smesso di amare Bodi, spera di potersi prendere cura di lui…
Morte e rinascita si intrecciano dunque in una trama dal consistente carico emotivo. La perdita di Michael lascia un vuoto incolmabile in coloro che più l’hanno amato, ma nello stesso tempo fornisce loro un input per ricominciare. Il tragico evento non solo aiuterà Peter e Bodi a ritrovarsi ma, in qualche modo, farà da collante, spianando la strada per la nascita di un nuova storia d’amore, e darà loro l’opportunità di chiudere i conti col passato. Dopo un lungo tempo, marchiato a fuoco da una fuga e dalla caduta in un baratro, Bodi troverà, infatti, anche il coraggio, di tornare a Daisy e di affrontare a viso aperto quanti lo hanno condannato per la sua omosessualità.
Ecco allora che il tempo del lutto diventa anche tempo di riscatto.
È un romanzo che offre molti spunti su cui riflettere e che scuote nel profondo, questo di Amy Lane. Nonostante ciò non mi ha folgorata come avrebbe potuto perché mi ha comunicato anche un certo senso di fretta e di incompiutezza. Diversi sono i nodi che rimangono irrisolti. Per esempio rimane incomprensibile il motivo per cui la storia d’amore fra Michel e Bodi sia naufragata dopo il trasferimento ad Arcata. Apprendiamo solo che il primo ha abbandonato il compagno nel momento del maggior bisogno, esattamente quando, per logica,  nessuno se lo sarebbe aspettato.
Analogamente, ho avvertito la mancanza di qualche tassello nella relazione che si sviluppa fra Bodi e Peter. Quest’ultimo è sempre stato innamorato, perciò il suo coinvolgimento e più che comprensibile, ma la risposta immediata dell’altro non sembra avere fondamento. Come mai, Bodi che amava tanto Micheal, e che adesso sta soffrendo per la sua perdita, sembra ricambiare con tanta rapidità e naturalezza il sentimento di Peter? Forse questo gap è causato dall’eccessiva rapidità del ritmo narrativo. Probabilmente se l’autrice avesse approfondito meglio il passaggio dall’amicizia all’amore fra i due protagonisti, la loro relazione  sarebbe apparsa più credibile e anche più coinvolgente.
Al di là delle piccole pecche, ne consiglio comunque la lettura per le tematiche affrontate e il bellissimo messaggio che lo attraversa, giungendoci chiaro e forte.



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