lunedì 27 giugno 2016

Recensione: Il desiderio di Lorcan

Titolo: Il desiderio di Lorcan 
Serie: Whispering Pines, Libro 1 
Autore: SJD Peterson 
Traduttore: Emanuela Graziani 
Editore: Dreamspinner 
Pagine: 179 
Prezzo: 6,99 
Disponibile qui

Descrizione:

Nonostante il sostegno amorevole della sua famiglia, Lorcan James vuole affrontare la vita da solo e, a ventun anni, si ritrova a piedi dall’altra parte del paese in cerca di avventura. Quello che trova è la disperazione, una disperazione che lo conduce dritto al Whispering Pines Ranch e proprio sul cammino del suo proprietario. L’uomo – forte, arrogante e bellissimo – risveglia in Lorcan qualcosa di cui non conosceva neanche l’esistenza. 
Quinn Taylor è immerso fino al collo nella seccatura e nella frustrazione di dover fare i conti con un proprietario terriero confinante che non desidera altro che farlo fallire. Non ha bisogno di altre complicazioni, ma quando posa gli occhi su Lorcan il suo mondo si capovolge. Nonostante trovi in Quinn ciò che il suo cuore brama, Lorcan rifiuta di essere il suo piccolo sporco segreto. L’uomo non è però l’unico a cercare le sue attenzioni. Jess, un bracciante del ranch, sarebbe felice di dichiarare al mondo il suo amore per Lorcan. È proprio quello che Quinn non gli offrirebbe mai, ma è il desiderio più ardente di Lorcan.
La mia recensione:

Un ranch ereditato dai genitori che per Quinn rappresenta tutto: il suo legame col passato, il suo presente, il suo futuro.
Un uomo avido, il confinante signor Henderson, che vuole portargli via la terra; dapprima con le buone, tentando di convincerlo a vendere e a trasferirsi altrove, poi ricorrendo a mezzi meschini, come cercare di screditarlo sfruttando la sua omosessualità, al fine di isolarlo e far fallire la sua azienda.
Un ragazzo dai capelli di seta e il viso d’angelo – Lorcan – partito da casa per dimostrare ai suoi di potersi reggere sulle proprie gambe e di non essere una femminuccia come tutti credono.
Sono questi i tre elementi principali (cui se ne aggiungerà un quarto strada facendo) di un intreccio narrativo che ripropone un tema classico del western, rivisitato in chiave M/M e arricchito di una generosa dose di romanticismo.
Ingredienti semplici per una ricetta consolidata, magari non originalissima, ma ugualmente in grado di appassionare, giacché non ci si sazia mai delle storie che fanno battere il cuore.
L’omosessualità è l’arma utilizzata da Henderson per ricattare Quinn. Lui sa da sempre di essere gay e si accetta per quello che è, ma sa di vivere in un ambiente in cui il suo orientamento sessuale può rappresentare un problema. Se gli uomini alle sue dipendenze lo scoprissero, con ogni probabilità, non lo riterrebbero più idoneo al comando e non accetterebbero di restare al suo servizio; persino i suoi fornitori o i clienti potrebbero avere qualche remora a rimanere in affari con lui. D’altra parte, Quinn ha toccato con mano le difficoltà che può comportare un coming out in  una comunità dalla mentalità ristretta come la sua: Conner e John, i suoi due aiutanti più fidati, nonché quasi due genitori adottivi, fanno coppia ormai da tanti anni e non hanno avuto vita facile. Certo, loro sono anche una dimostrazione tangibile di come lo scoglio possa essere superato, di come si possa essere felici andando contro le convenzioni, ma la verità è che Quinn non ha abbastanza coraggio. Piuttosto che rischiare di perdere il suo ranch e le sue certezze, preferisce rimanere nell’ombra e rinunciare all’amore.
Triste ma fattibile fino a che Lorcan non si presenta alla sua porta in cerca di un posto di lavoro.
L’attrazione irresistibile che prova nei suoi confronti, lo mette in crisi. Quando poi scoprirà che anche Lorcan è gay e ricambia le sue attenzioni,  tutto diventerà maledettamente più difficile.
Difficile non solo perché non è semplice nascondere il feeling vivendo nella stessa casa e lavorando gomito a gomito, ma anche perché Lorcan non accetterà di buon grado l’idea di rimanere relegato al rango di amante segreto. Sempre deriso ed emarginato per i suoi lineamenti delicati, i capelli lunghi, la bellezza quasi androgina, lui è alla ricerca di una sorta di riscatto. Prova il bisogno di imparare a farsi accettare per quello che è senza doversene vergognare, e una relazione clandestina non può aiutarlo allo scopo.
Perdere il ranch o l’uomo che ama? Sarà il terribile dilemma con cui Quinn dovrà fare i conti. Il tutto si complicherà quando sulla scena comparirà, Jess, un ragazzo bellissimo, nonché gay dichiarato e fiero di esserlo, pronto a soffiargli Lorcan e a dargli proprio quello che desidera.
Accontentarsi di un rapporto segreto con l’uomo che ama o concedersi la possibilità di una storia alla luce del sole con un ragazzo che lo mette al primo posto? Questo, invece, sarà il quesito di Lorcan.
Nelle risposte che entrambi sapranno darsi si cela la chiave del loro destino.
La lettura è intrigante e scorrevole, scene hot descritte con grande passionalità si alternano a momenti carichi di sentimento, di speranze e di delusione.
I due protagonisti suscitano emozioni contrastanti, ho provato empatia nei loro confronti ma molto spesso mi hanno suscitato rabbia perché appaiono deboli, incapaci di assumersi le responsabilità delle loro scelte e di dare una vera chance al loro amore.
Quinn esita, si tira indietro, tentenna fino a compiere un errore da cui forse non ci sarà ritorno.
Lorcan, pur avendo le dee chiare su quello che vuole, si mostrerà ugualmente fragile, perché disposto ad accontentarsi di qualcun altro nel momento in cui capisce di non poter ottenere da Quinn ciò che realmente desidera.
In più di un’occasione avrei voluto essere presente, lì con loro, per scuoterli e incitarli a tirare fuori gli artigli, perché un amore non  si può lasciare andare, non è qualcosa a cui poter rinunciare o da poter sostituire con un surrogato.
Nonostante ciò non ho potuto fare a meno di affezionarmi a entrambi, anche se confesso di aver tifato per Jess e di averlo preferito a Quinn fino all’ultima pagina.
Ovviamente non vi dirò come andrà a finire la storia fra i due, né chi sceglierà cosa, vi anticiperò solo che il finale mi ha piacevolmente sorpresa perché non è affatto scontato e mantiene la storia su un piano realistico. Penso che sia proprio l’epilogo a conferirle il vero tocco di originalità, oltre ad alimentare un bel senso di attesa, perché questo non è che l’inizio di una serie e la sua conclusione lascia presagire che la partita non si chiude qui… a dirla tutta, mi è parso di intuire che le carte migliori debbano ancora essere giocate.




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