mercoledì 31 agosto 2016

Recensione: Sono solo parole

Titolo: Sono solo parole
Autore: Francesco Mastinu
Editore: Amarganta
Pagine: 302
Prezzo cartaceo: 14,56
Prezzo eBook: 2,99

Descrizione:
Cagliari, 2001. Lo sguardo verde e magnetico di Erika folgora Simone. La nuova compagna di classe di Alba, Mirna e Manlio irrompe nell'esistenza di un ragazzo tranquillo che, pieno di aspettative, si affaccia alla vita. Erika sta fuggendo un passato difficile ed è determinata a non innamorarsi mai più. Solo la bellezza e la devozione di Simone riescono, seppure per un breve periodo, a illuderla che l'amore puro possa esistere davvero e che sia raggiungibile anche per lei.
Dieci anni dopo, anche se il tempo trascorso li ha allontanati, Erika e Simone si renderanno conto che la magia di quell’incontro non si è esaurita e dovranno fare i conti con quanto lasciato in sospeso da allora. In una girandola di affetti che passano dall’amore all’amicizia, dalla quotidianità al riscatto, la loro diventa la storia di un’intera generazione alla ricerca di emozioni vere. 


La mia recensione:

Un incontro sui banchi di scuola, il primo batticuore. Immagino che a molti di voi un’immagine simile provocherà un senso di déjà-vu, risvegliando i ricordi. Al di là delle diverse sfumature che può assumere l’esperienza personale di ciascuno, infatti, vi sono passaggi indelebili legati all’adolescenza e alla scoperta del primo amore che hanno un carattere di universalità.
Ed è proprio questo il tratto distintivo del nuovo romanzo di Francesco Mastinu: con una semplicità intrisa di poesia ci racconta una storia che attraversa il tempo e che potrebbe essere la nostra storia.
Simone ed Erika si incontrano a scuola per la prima volta: lei si è appena trasferita, è “quella nuova” che tutti guardano con sospetto; lui rimane colpito dai suoi occhi chiari, in contrasto con i capelli color carbone ed è subito amore.
Scatta la fase dei primi goffi corteggiamenti, ma Erika si è appena lasciata alle spalle una brutta esperienza, a dispetto della sua giovanissima età, ha già maturato una certa diffidenza nei confronti dell’altro sesso e fatica a lasciarsi andare. Simone, tuttavia, riesce a far breccia nella sua corazza e lentamente il loro rapporto di evolve.
Intanto Erika inizia a legare anche con i compagni di classe. Nuovi equilibri si creano e nuove trame si apprestano a intrecciarsi. Sono trame che raccontano di amicizie, rivalità, sogni, amori.
Sebbene i riflettori siano puntati sui due protagonisti e sulla loro storia d’amore, Sono solo parole si sviluppa quasi come un romanzo corale in cui trovano spazio anche gli amici di Simone ed Erika, quelli che con loro formano un gruppo compatto, inseparabile. Conosciamo Manlio che sta scendendo a patti con la propria omosessualità, Mirna che essendone innamorata è votata a una grande delusione, Alba che con la sua esuberanza e vitalità fa da collante della comitiva.
Come accennavo all’inizio, la storia attraversa il tempo perché si articola in tre parti corrispondenti a tre diverse tappe della vita.
Dopo averci raccontato l’adolescenza dei suoi personaggi, l’autore ci fa compiere un doppio salto facendoceli ritrovare a distanza di alcuni anni, dopo la maturità, e successivamente da adulti, quando hanno ormai raggiunto la soglia dei trent’anni.
Scopriamo così che l’amore sbocciato fra i banchi di scuola, e finito con l’estate, fra Simone ed Erika era qualcosa di più che una semplice cotta adolescenziale. Benché i due ragazzi si siano persi di vista e le loro vite siano andate avanti, negli anni continuano a riscoprirsi attratti l’uno dall’altra.
Ecco allora che una rimpatriata a distanza di tempo si trasforma in un’occasione per rimettersi in discussione, per alimentare i rimpianti e forse dar vita a nuove speranze.
Tratteggiando con assoluto realismo scene di vita vissuta, sullo sfondo di una Cagliari che ammalia con le sue atmosfere e i suoi paesaggi, Francesco Mastinu dà voce soprattutto ai sentimenti, rendendo in maniera vivida e toccante tutta la forza dirompente e la propensione a sognare che caratterizza l’adolescenza, ma anche il senso di disincanto, a volte di rimpianto o nostalgia, che connota il passaggio all’età adulta.
Passando dalla convinzione di poter spaccare il mondo al momento dei bilanci, del conteggio di errori e sconfitte, osserviamo due finestre temporali quasi a confronto. Si tratta di due età che per molti versi stridono e che sembrano delineare un percorso in discesa, ma che  qui appaiono legate da un sottile filo rosso che, forse, può essere individuato anche come chiave di lettura dell’intero romanzo: l’amore che nasce, cresce, cambia insieme a noi ma, al di là delle diverse facce che può assumere, rimane sempre e comunque il carburante della nostra esistenza.
Sarà proprio il sentimento, infatti, a sopravvivere forte e immutabile agli scossoni del tempo che passa, a fornire ai protagonisti la spinta per non arrendersi alle scelte sbagliate e all’abitudine, riconquistando la capacità di sognare, che poi è un po’ il segreto per rimanere sempre giovani.
Un romanzo pervaso di freschezza e nostalgia allo stesso tempo, che ha il sapore dei tempi andati ma anche l’irruenza del futuro che sembra correrci incontro; una storia che si apre un varco dentro di noi e che raggiunge il cuore.
Solo parole, come suggerisce il titolo, ma parole che pulsano e che acquisiscono consistenza perché hanno il potere di rievocare un vissuto in cui tutti, in qualche modo, possiamo riconoscerci e che ha carattere di concretezza.


 

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