domenica 9 luglio 2017

Recensione: La superba illusione

Titolo: La superba illusione
Autori: Andrea Novelli, Gianpaolo Zarini
Editore: Fratelli Frilli
Pagine: 165
Prezzo: 10,90

Descrizione: 
Michele Astengo lavora come investigatore privato a Genova. Vive la sua routine sbarcando il lunario tra pedinamenti di un marito fedifrago o dello scapestrato ragazzo di qualche famiglia bene. Lavoretti non troppo impegnativi, tutti molto noiosi e spesso anche poco pagati. A cambiare le cose, ci pensa una vecchia conoscenza, Matteo Barisone, suo amico di infanzia. Un armatore, un uomo di successo, che chiede ad Astengo di saldare un vecchio debito, legato alla loro movimentata giovinezza. Barisone gli chiede di recuperare con massima discrezione delle foto compromettenti che lo riguardano. Il reporter dei VIP Fabrizio Re lo sta ricattando. Astengo accetta e ben presto si trova invischiato nel patinato mondo del gossip, tra mondanità e finzione, starlette e agenti senza scrupoli, in una indagine che lo porterà a caro prezzo a fare i conti con un passato che aveva messo solo da parte, ma che non aveva mai dimenticato. Niente è quel che sembra, in questa storia a cui fa da sfondo una Genova abulica, sonnecchiante, che si sveglia ogni giorno con nessuna voglia di fare, proprio come Michele Astengo.

Gli autori:
Andrea Novelli e Gianpaolo Zarini dopo "Acque torbide" ritornano con la seconda avventura del detective genovese Michele Astengo. Hanno pubblicato tre romanzi di successo per Marsilio: Soluzione finale – 2005, Per esclusione – 2008 (pubblicato anche ne il Giallo Mondadori) e Il paziente zero – 2011. Hanno pubblicato per Feltrinelli la trilogia thriller Manticora – 2015, per Araba Fenice l’antologia Gli insoliti casi del professor Augusto Salbertrand – 2013 (editato in Germania per Chichili). Innumerevoli i racconti per diverse antologie tra cui: Anime nere reloaded – Oscar Mondadori, Medicina Oscura – Giallo Mondadori. Bad Prisma – Mondadori, Nero Liguria – Perrone, Ribelli – Robin, Genova criminale – Novecento. Tra gli ultimi lavori, la partecipazione alla saga spin-off di The Tube (creata da Franco Forte), The tube Nomads ideata da Alan D. Altieri e considerata dagli appassionati del genere il The Walking Dead letterario in digitale, con l’episodio Shockwave, per Delos Books. Per Fratelli Frilli Editori hanno pubblicato Acque torbide per l’investigatore Astengo – 2012.

La mia recensione: 
Da quando ha lasciato la polizia, Michele Astengo lavora come investigatore privato a Genova. Perlopiù si occupa di coniugi fedifraghi o piccoli crimini, giusto il minimo indispensabile per potersi guadagnare da vivere. Ed è proprio un caso simile quello per cui lo ingaggia l’armatore Matteo Barisone, sua vecchia conoscenza. L’uomo desidera semplicemente che Astengo recuperi alcune fotografie compromettenti che il paparazzo Fabrizio Re gli ha scattato a scopo di ricatto.
Un’ottima occasione per guadagnare una cifra interessante senza grande sforzo, almeno è quello che pensa lui nel momento in cui accetta l’incarico.
Tutto cambia la notte in cui l’uomo fa irruzione nello studio del fotografo per recuperare le foto e scopre che è appena stato ammazzato. Per un soffio non si imbatte nell’assassino che, forse proprio accorgendosi del suo arrivo, fugge via lasciandolo sulla scena del crimine.
Un bel guaio non solo perché Astengo dovrà giustificare la sua presenza accanto al cadavere e le sue scarpe insanguinate, rischiando di essere accusato di un omicidio che non ha commesso, ma perché portare a termine il suo compito diventerà decisamente più complicato.
Del resto, recuperare gli scatti rubati non sarà più sufficiente a placare la sua curiosità, giunti a questo punto, vorrà scoprire che ha ucciso Fabrizio Re e che ruolo gioca il suo cliente nella faccenda.
È un giallo più complesso e più intrigante di quel che può sembrare al primo impatto, quello intessuto dai due autori, fornendo peraltro un’ottima prova di scrittura a quattro mani. Visto il ruolo scomodo rivestito dalla vittima, il primo pensiero inevitabilmente corre a una vendetta: sicuramente a uccidere il fotografo sarà stato qualcuno che subiva i suoi ricatti.  In realtà, l’omicidio nasconde qualcos’altro e gradualmente condurrà Astengo alla scoperta di un insolito giro di prostituzione in cui il suo stesso cliente pare invischiato.
La storia si snoda a ritmo serrato catturando l’attenzione, tuttavia, a vivacizzare la lettura non è solo la curiosità di scoprire come si risolverà il mistero: lo stile ironico e la particolarissima personalità del protagonista rappresentano il vero punto di forza del romanzo lasciando un’impronta duratura nell’immaginario del lettore.
Astengo, come egli stesso ammette, è l’incarnazione del suo stesso nome. Deluso da alcune esperienze pregresse, fra cui il fallimento del suo matrimonio, ma anche per semplice inclinazione caratteriale, è un uomo emotivamente grigio. Egli appunto si astiene da qualsiasi forma di coinvolgimento emotivo nelle relazioni umane, osserva i suoi simili con freddo distacco risultando scorbutico, cinico, e forse anche in virtù di questo particolarmente capace di valutare qualsiasi situazione con razionalità e trovare sempre il bandolo della matassa. Ma la sua freddezza sarà dettata da genuino disinteresse o è sintomo della paura inconscia di lasciarsi coinvolgere dai sentimenti e ritrovarsi a soffrire, di sperare nel prossimo e rimanere deluso? Si tratta di un piccolo mistero nel mistero, alimentato anche da una timida presenza femminile che si ritaglierà uno spazio seppure in ombra nella vita dell’algido investigatore, non mancando di solleticare ulteriormente la nostra curiosità.




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