martedì 3 aprile 2012

Recensione: La lunga notte

 

Titolo: La lunga notte
Autrice: Linda Castillo
Editore: Time Crime
Pagine 411
Euro 7,70

Descrizione:
Ecco a voi i Plank, una delle famiglie della comunità Amish di Painters Mill, Ohio. Ecco a voi madre, padre, cinque figli: la loro vita è una litania di giorni tutti uguali, il lavoro nei campi, i riti che ne sostanziano la fede, le tradizioni della confraternita cui appartengono da sempre. Poi, nel corso di una notte, il loro piccolo paradiso va in frantumi. Qualcuno penetra all'interno della fattoria ed è un massacro, uccisi i genitori, lungamente torturate e uccise le ragazze, Mary e Annie, uccisi i bambini. Solo il buio chiude il sipario sui passi silenziosi dell'assassino: alle sue spalle, un lago di sangue. Kate Burkholder, capo della polizia della contea, viene chiamata a dirigere le indagini. Ma non ci sono indiziati, nessuna traccia, nessun movente che indichi una pista: il colpevole sembra venuto dal nulla, come un artiglio invisibile e crudele. Kate in passato è stata una Amish, sa che non possono esserci ombre nella vita delle vittime: eppure, nella vita di Mary Plank, qualcosa di oscuro iniziaa emergere, il peso di un segreto che a poco a poco si tinge di orrore... 

L'autrice:
Linda Castillo è una delle più note autrici statunitensi di thriller. Tradotti in quattordici paesi, i suoi romanzi sono stati insigniti di numerosi premi, tra i quali il Daphne du Maurier Award of Excellence e l’Holt Medallion; l’autrice  è stata inoltre finalista al prestigioso Rita Award per il miglior esordio. La lunga notte è il secondo volume della serie dedicata a Kate Burkholder,  inaugurata con Costretta al silenzio (Fanucci Editore, 2010).
Linda Castillo vive con il marito in Texas.


«C’è molto di me in Kate Burkholder. E quello che di lei mi piace di più è il suo essere una donna piena di difetti. Una che rompe le regole. Che commette degli errori. E che, a volte, si comporta tutt’altro che bene.» Linda Castillo  


Recensione:
Le notti a Painters Mill sembrano tutte uguali e suggeriscono un’idea di assoluta tranquillità. Le distese di granturco si estendono a perdita d’occhio accarezzate dallo sguardo vigile della luna, il fruscio degli steli prodotto da una sottile brezza e il gracidio delle rane sono gli unici suoni udibili in un silenzio perfetto. Non potrebbe essere altrimenti in una piccola città ubicata nella campagna agricola dell’Ohio i cui abitanti sono per un terzo amisch, persone votate alla vita semplice, timorate di Dio, dedite al lavoro nei campi e abituate ad andare a letto poco dopo il calare del sole.
L’agente di ronda Skid percorre le vie cittadine a bordo della sua volante predisponendosi all’ennesimo noiosissimo turno. Quel che non sa è che questa particolare notte settembrina non sarà come le altre, sarà una lunga notte degli orrori.
Grida improvvise lo attraggono verso la fattoria Plank. La scena che di lì a poco si paleserà alla sua vista sarà degna di un incubo: una famiglia, composta da ben sette persone, interamente sterminata. I corpi degli adulti e dei tre figli maschi giacciono stroncati da colpi di pistola, mentre i cadaveri delle due figlie adolescenti sono appesi nella stalla e i loro corpi dissanguati mostrano i segni di terribili sevizie.
Chi mai sarà l’autore di un simile delitto? Quale il movente?
Un vero rompicapo per il dipartimento di polizia che, capitanato dalla grintosa Kate Burkholder, dovrà fare luce sulla vicenda.
Voce narrante di questa storia dalle tinte fosche è proprio la giovane poliziotta il cui resoconto in prima persona si alterna a pochi capitoli nei quali la prospettiva si allarga e diviene quella del narratore onnisciente, accorgimento teso a fornirci ulteriori indizi per la soluzione di un complicato rebus.
Il punto di vista di Kate è prezioso, non solo in virtù delle sue spiccate doti investigative ma per le sue origini. La donna infatti è nata e cresciuta fino all’adolescenza in una famiglia amisch. Sa bene cosa significhi vivere sotto l’egida delle regole restrittive dell’Ordnung e cosa comporti infrangerle, giacché lei stessa ci è passata in un periodo della sua vita che vorrebbe dimenticare ma che adesso torna prepotentemente a galla.
La quindicenne Mary Plank, sembra essere la chiave per la comprensione del delitto. Non può essere casuale il fatto che l’assassino si sia accanito con particolare ferocia proprio su di lei e che le abbia asportato l’utero. Quando la Burkholder ritroverà il suo diario segreto, questo sospetto si tramuterà in certezza.
Il quadernetto vergato dalla penna della ragazza, costituirà l’unico pallido indizio da cui partire per scoprire la verità. Immergersi nella sua lettura sarà per Kate come riflettersi in uno specchio, rivivere timori e traumi della sua adolescenza, ciò innescherà un processo di identificazione nella vittima tale da fornirle una motivazione personale per fare giustizia. Ad affiancarla ufficiosamente nell’impresa sarà il poliziotto in congedo Tomasetti, un uomo con qualche scheletro nell’armadio. I due formeranno una squadra solida, rinvigorita dall’intesa che li unisce anche nella vita privata ma il cui punto di forza è da rintracciarsi nei rispettivi trascorsi. La loro sarà l’unione di due fragilità che sul campo forniranno l’input necessario per dare la giusta svolta a un caso, altrimenti destinato a rimanere insoluto.
Un thriller sapientemente orchestrato questo della Castillo, una lunga notte senza tregua che avviluppa il lettore nella sua oscurità e lo sfida a scovare un pertugio attraverso cui riguadagnare la luce. La crudezza e la verosimiglianza delle descrizioni si coniugano con l’esplorazione di due microcosmi assai distanti tra loro: quello apparentemente idilliaco e ovattato delle comunità amisch, che l’autrice ci aiuta a comprendere e conoscere, e quello torbido e agghiacciante degli snuff movie.
Un’incursione senza mezze misure nei meandri più perversi dell’animo umano che non deluderà gli appassionati di crime.

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