lunedì 18 maggio 2015

Recensione in anteprima: I resti di Billy

Disponibile da oggi 18 maggio 2015

Titolo: I resti di Billy
Titolo originale: Billy’s Bones
Autore: Jamie Fessenden
Traduttore: Barbara Cinelli
Editore: Triskell
Lunghezza: 271 pagine
Collana: World / Rainbow
Genere: M/M
Formato: pdf, epub, mobi
Prezzo: 5,99

Descrizione:

Kevin Derocher ha trentadue anni quando entra nell’ufficio di Tom Langois.
Sposato da poco, un bambino in arrivo, e il colletto della camicia di flanella rossa sollevato in modo da coprire il livido attorno alla gola, provocato dal suo tentativo di suicidio.
Dopo un consulto iniziale, il terapista è convinto che non lo vedrà mai più, ma Kevin si presenta casualmente tre anni più tardi per eseguire delle riparazioni proprio nella nuova casa di Tom.
Kevin e Tom diventano subito amici, e Tom inizia a sospettare che Kevin possa essere interessato a qualcosa di più di una semplice amicizia.
Tuttavia, Kevin sembra ossessionato da qualcosa accaduto durante la sua infanzia, qualcosa di terribile che ha dovuto chiudere fuori dalla mente. Quei ricordi soppressi gli impediscono di avvicinarsi a qualcuno senza andare nel panico o perdere il controllo, a volte violentemente.
Ma quando il suo passato comincia a riaffiorare, diventa evidente che lui possa essere la chiave di un mistero vecchio di venticinque anni: cosa è successo a Billy?

La mia recensione:

Non è un mistero: leggo tantissimo e mi appassiono a miriadi di storie, ma poche mi entrano davvero dentro. I resti di Billy è una di quelle; mi si è insinuata sotto pelle ed è penetrata sempre di  più, andando ad annidarsi in profondità. La lettura di questo romanzo è stata per me un’esperienza intensa e sconvolgente ‒ al punto che l’ho terminata ieri sera e ho avuto gli incubi per tutta la notte ‒ non tanto perché tratta una tematica raccapricciante, come l’abuso sessuale sui bambini, quanto per il modo in qui affronta l’argomento, tale da calarti nei panni e nell’inconscio del protagonista.
Kevin è un uomo “complicato”, rappresenta un enigma persino per se stesso. Ci sono momenti in cui appare socievole, dolce, ironico e altri in cui perde il controllo rischiando di andare in pezzi. A volte basta un odore, una parola, una canzone, il tocco di qualcuno affinché il suo equilibrio precario si rompa senza che sappia dire perché.
Il suo matrimonio è andato in fumo nel momento in cui la moglie gli ha annunciato di aspettare un bambino. La notizia, che avrebbe reso felice tanti altri uomini, lo ha mandato completamente in tilt, provocando in lui una reazione inspiegabile: si è spogliato e si è appeso a una trave in garage nell’intento di farla finita.
Tom lo incontra per la prima volta nel suo studio proprio all’indomani del tentato suicidio. È uno psicologo e Kevin viene indirizzato a lui perché cominci una terapia. In realtà il loro rapporto medico-paziente si esaurisce in una seduta perché Kevin, assolutamente restio a scavare nel suo passato di cui non ricorda nulla, decide di non presentarsi al secondo appuntamento.
I due uomini si ritrovano a distanza di tempo in vesti del tutto diverse: Tom richiede l’intervento di un tecnico che sappia aggiustare la sua vasca idromassaggio ed è così che Kevin finisce, di nuovo, sul suo cammino.
Questa volta non si risolverà tutto in una sola “seduta”, e non solo perché sistemare la vasca richiederà più interventi. Fra loro sarà subito intesa, scatterà una strana alchimia che, di lì in poi, li spingerà a cercarsi e a trascorrere sempre più tempo insieme.
Per Tom la verità è abbastanza semplice, anche se dura da digerire: è attratto da Kevin come uomo, lo trova sexy, intelligente, affascinante tanto che, se non fosse etero, vorrebbe avere una storia con lui.
Per Kevin, invece… è tutto terribilmente complicato. Prima di incontrare Tom, non ha mai pensato (o non ha mai ammesso a se stesso) di essere omosessuale. Nei suoi confronti prova un’attrazione che non sa definire e, nel giro di poco tempo, matura quasi una forma di dipendenza da lui. Ci sono momenti in cui sente di desiderarlo, anche fisicamente, più di ogni altra cosa, ma se solo prova a sfiorarlo ha degli attacchi di panico; eppure dormire nel suo letto o restarsene nudo in sua compagnia nella vasca idromassaggio lo fa sentire dannatamente bene.
Sarà una relazione ambigua, difficile, non etichettabile quella che comincerà fra loro, ma l’inizio della loro possibile storia d’amore coinciderà anche con l’inizio di un nuovo, inevitabile, percorso terapeutico per Kevin. Emergerà subito, infatti, l’impossibilità per lui di avere una vita relazionale serena con qualsiasi persona, senza aver prima risolto i problemi che si porta dietro, così accetterà di farsi aiutare.
Il romanzo si sviluppa seguendo proprio l’analisi di Kevin. Insieme a Tom lo accompagneremo in questa dolorosissima esperienza e, nell’arco di poche pagine ci sentiremo così coinvolti da avere l’impressione di viverla sulla nostra pelle. Almeno, questa è la sensazione che ho provato io. Penetrare nella mente di Kevin e seguirlo nel processo di recupero dei suoi ricordi rimossi mette a dura prova, perché ciò che si annida nel suo inconscio è qualcosa di davvero agghiacciante.
Scendere con lui nel baratro significa però seguirlo, poi, anche nel percorso di risalita e toccare con mano l’amore che rende possibile un simile miracolo.
Sferzante come una frusta e allo stesso tempo delicato come una piuma, I resti di Billy ha il grande pregio di saper unire l’orrore di un dramma inenarrabile con la poesia di una storia d’amore dalla dolcezza infinita.
Definito scherzosamente, ma non a torto, una “mamma chioccia” da quelli che lo conoscono, Tom è un uomo dotato di una sensibilità senza pari. Il modo di approcciarsi a Kevin, quasi in punta di piedi, la sua capacità di rispettare e comprendere, il coraggio con cui gli resta a fianco nei momenti più difficili e accetta con lui di fare un vero e proprio viaggio all’inferno, lasciano letteralmente senza fiato.
“Questo è il vero amore”. L’ho pensato più volte in corso di lettura ed è un’idea che mi è rimasta radicata nella mente anche dopo aver chiuso il libro, insieme a diverse altre immagini che, sicuramente, porterò con me…
L’immagine di due occhi scuri che chiedono aiuto, invano, per esempio; quella di una donna algida che alza un muro piuttosto che tendere le braccia a suo figlio o quella di un mostro vestito da papà e armato di cesoie. Ma anche e soprattutto l’immagine di un uomo che, non potendo avere un contatto fisico con il suo ragazzo, come chiunque altro, gioisce quando per la prima volta riesce a baciargli la punta delle dita  o quella di due uomini che, stretti in una vasca, come fossero immersi nel liquido amniotico di un nuovo grembo materno, si danno forza reciprocamente nella speranza di rinascere.
















 


 

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