venerdì 1 aprile 2016

Recensione: Niente di speciale

TITOLO: Niente di speciale
TITOLO ORIGINALE: Nothing Special
AUTORE: A.E. Via
AMBIENTAZIONE: Atlanta – Georgia - USA
TRADUZIONE: Francesca Giraudo
GENERE: Romance
FORMATO: Ebook
PAGINE: 300
SERIE: Nothing Special – 1° Romanzo

Descrizione:
Il detective Cashel “God” Godfrey è enorme, tatuato e perennemente arrabbiato, tanto che di norma la gente lo tiene a distanza. Nessuno vuole essere il partner di quella bestia alta quasi due metri, che ha un’incapacità cronica a fidarsi degli altri. Quando Cash osserva gli agenti appena usciti dall’Accademia, presenti nella sala riunioni, di certo non si aspetta di incontrare un paio di sexy occhi nocciola che lo fissano.
Occhi del bellissimo detective Leonidis “Leo” Day.
Leo è affascinate, spiritoso, esilarante, sarcastico ed è l’unico che riesce a far sorridere Cash. È gay dichiarato ed è un detective di tutto rispetto.
Insieme, Cash e Leo diventano i detective della narcotici più venerati e di successo che Atalanta abbia mai avuto. Sono in grado di comunicare e di capirsi l’un l’altro senza dire una parola e molto in fretta si ritroveranno a fare carriera.
Quando Cash salva la vita di Leo durante una retata molto pericolosa, Leo inizia a vedere qualcosa in quell’uomo grande e grosso che nessun altro vede… qualcosa di speciale. La paura più grande di Leo è quella di non riuscire ad abbattere il muro impenetrabile che Cash ha innalzato attorno al suo cuore.
“Niente di Speciale” accompagna il lettore a vivere situazioni emozionanti grazie a una trama intrigante e complessa. Desiderio di essere amati, passione, sfide, tribolazioni, spettacolari azioni di polizia e un improvviso cambiamento, che porterà a un finale bellissimo ma imprevedibile.
 
La mia recensione:
Passioni, sfide, tribolazioni, spettacolari azioni di polizia… È quanto promette la trama di Niente di speciale e non vi nascondo che quando l’ho letta il mio desiderio di tuffarmi fra le sue pagine è salito subito alle stelle. Adoro la suspense, le emozioni forti, gli intrighi. Insomma, le premesse perché il libro mi conquistasse sul serio c’erano tutte.
Le prime pagine, in effetti, si sono rivelate molto promettenti e  ho avuto la sensazione che le mie aspettative non sarebbero state deluse.
Protagonisti di questa storia sono Cash Godfrey (soprannominato God) e Leonidis Day, due detective della squadra narcotici di Atlanta che, da quasi cinque anni, lavorano in coppia collezionando una serie di successi. Il primo è una montagna di muscoli ed è un tipo irascibile, tanto da suscitare timore in chiunque gli capiti a tiro. Il secondo, pur non mancando di forza e coraggio, si contraddistingue per l’indole più pacata, è solare e incline allo scherzo. I due hanno una particolare intesa, forse anche virtù di questa loro complementarietà, ed proprio questo a renderli invincibili sul campo. Tuttavia, gradualmente scoprono di essere legati da un sentimento che va oltre la  semplice amicizia. Leo, che è un gay dichiarato, prova una forte attrazione per God, nonostante si professi etero. In realtà, il compagno è bisessuale e ricambia l’interesse. 
La passione fra i due colleghi divampa in un momento molto particolare, un momento in cui God è in seria difficoltà perché si ritrova gravemente malato e solo. Sarà proprio Day a tendergli una mano e il suo gesto di generosità rappresenterà l’inizio di un importante percorso condiviso. Un percorso passionale quanto irto di ostacoli, giacché God ha un terribile scheletro nell’armadio e una situazione familiare a dir poco complicata da gestire.   
Un amore nascente, un segreto da svelare, un conto salato da chiudere col passato, un narcotrafficante da incastrare. 
Come accennavo all’inizio, gli ingredienti per un plot adrenalinico e appassionante ci sono tutti, dal mio punto di vista però non sono dosati al meglio e dalla seconda metà in poi la storia perde progressivamente colpi fino a deragliare. 
Benché ci sia un criminale da stanare, la componente poliziesca rimane sullo sfondo lasciandosi fagocitare completamente da quella romance, o meglio erotica, perché la parte più preponderante è costituita dalle scene di sesso. I momenti in cui i due agenti sono in servizio sono compressi a favore delle lunghe pause che i due si concedono in camera da letto, così frequenti e ricche di dettagli da risultare, a tratti, eccessive. La retata che li vede protagonisti viene trattata in maniera sbrigativa e fa solo da contorno alla storia d’amore che, invece, rimane sempre sotto i riflettori. 
Stessa cosa vale per il passato di God e per i suoi problemi familiari. L’autrice crea molta curiosità in merito ma poi sceglie quasi una scorciatoia per chiudere il cerchio. Un trauma terribile e una frattura familiare, all’apparenza insanabile, finiscono per risolversi in un battito di ciglia e senza il minimo sforzo da parte degli interessati, ma grazie al ritrovamento di un documento – che in verità è sempre stato lì – in grado di portare alla luce una verità taciuta per anni. 
La cosa che più mi ha spiazzata, però, è stata la brusca virata cui si assiste verso metà dell’opera. 
La trama vera e propria sembra concludersi dopo le prime cento pagine circa: ogni mistero è svelato, il caso poliziesco è chiuso e i due amanti sono ormai diventati una coppia consolidata. Tutti i fili narrativi danno l’impressione di essere saldati in un happy end, che non verrà smentito, ma quasi inspiegabilmente la storia continua, alimentandosi di solo erotismo, fino a una svolta inattesa. 
Per rinvigorire l’intesa sessuale, che pure non accenna a perdere colpi, visto che i due ragazzi si danno da fare parecchio nell’intimità, a un certo punto Leo e Cash decidono di aprire la loro coppia ad altri due amici, nonché colleghi, gay (non vi dico di chi si tratta per evitare spoiler), concedendosi lunghe sessioni di sesso a quattro.
Confesso che questa sterzata mi ha disorientata  e disturbata un tantino, non solo per una questione di gusti personali (le ammucchiate proprio non mi piacciono), ma perché, nel caso specifico, questa “variazione sul tema” mi è parsa quasi una forzatura – visto il rapporto serio, profondo, esclusivo che i protagonisti sembravano aver avviato – oltre che una divagazione  inutile nell’economia della trama. D’improvviso ho avuto come la sensazione che fosse finito un romanzo e ne fosse cominciato un altro, completamente diverso e, lo ammetto, per niente nelle mie corde.
Di solito amo i romanzi lunghi e agogno sempre qualche pagina in più, per una volta mi sono ritrovata a  pensare, invece, che un centinaio di pagine in meno mi avrebbero risparmiato una delusione. Resta inteso che se il sesso di gruppo vi stuzzica, quello che non è piaciuto a me potrebbe rivelarsi per voi una graditissima sorpresa.






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